Translate

13.2.14

Alla sera

L'ora in cui mi sembra di vivere di piu' e' quella del  tramonto.E' sempre stato cosi.. Spostandomi in quella dimensione che chiude una giornata, un ciclo, un proposito, e in ogni mondo, che fosse Grecia, mare o Venezia o Imola o una collina, o da una finestra qualsiasi che sempre cercavo, li e' dove vivo di piu'. Pensavo a ieri sera: seduta sulle scalinate del campo sportivo dietro a casa, qualcuno che gioca a calcetto, altri che corrono, asiatici, bianchi, bambini che corrono, il cielo che si era fatto metallo e quasi liquido per l'umido, gli studenti giovani con i muscoli  tesi nelle gambe, il velo per alcune anche correndo, la nonnina indiana col vestito tradizionale, i capelli argento, la sua camminata stanca e ondeggiante, i pipistrelli in voli acrobatici, gli uccelli isterici, grandi pennuti urlanti; la palla da basket portata in mano, le marche, le scritte sulle magliette dell'Universita', le palme di Singapore, un po' diverse da quelle di Atene, soprattutto in un tramonto, la luce diversa in ogni posto in cui sono stata, questa, lontanissima da quel cielo al Lido, a Kalimarmaro, a Zolino, a San Giovanni, all'albergo Alex e Jota. Pensavo, mentre la Viola correva tutto il campo sportivo e lentamente sfumava e diventava piccola, per poi sparire nel rosa di tutto un cielo.. per un attimo pensavo se tutto questo non ci fosse stato e lei solo fosse rimasta solo un sogno, e Penelope solo un altro, e Lucrezia un altro ancora...fiuuuuu mi e' scoppiato il cuore..c' e' tutto in questo sogno di mondo di vita di arte!
Venezia, una Biennale


Nessun commento: