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24.6.10

REDENTORE..



Lenti pomeriggi di caldo estenuante e tramonti di velluto su questa laguna appoggiata sul mare, è il giorno del Redentore, ogni barca e gondola si prepara addobbata con ghirlande, lanterne e lucine per sfilare nella notte della festa e dei fuochi, la basilica del Redentore alla Giudecca innalzata nel 1577 per ricordare la fine di una terribile pestilenza, si raggiunge in pellegrinaggio dopo un ponte di barche lungo 330 metri..
Ogni anno salici piangenti di luci pirotecniche si riflettono nel bacino di San Marco come un caleidoscopio..
Mi sono tagliata i capelli e i ciuffi sembravano sirene nell'acqua; abbiamo guardato tutto dal Lido, come nella finestrina che c'è a Bologna in via delle Moline, solo che il mare ci si è aperto davanti agli occhi illuminando le case, le barche e i sogni davanti ad un mondo..
In ogni barca si consumava la cena con specialità veneziane di ogni genere, quanto avrei voluto essere in una di quelle, e vedere l'isola da un'altra isola era come abitare nel mare..
Quando scoppia il primo fuoco l'emozione salta al cuore, ogni sguardo illuminato di un bambino si respira come avesse le branchie,si quieta la rabbia, anche se a Viola gliene poteva fregare di meno e urlava di voler scappare a casa..Quanti pensieri scorrono in quegli attimi lenti tra una luce e un ciocco..
Quel caldo perdurante non se n'era andato proprio fino a quel momento, quella lacca sulla pelle che tiene addosso anche i pensieri più scaltri, quella tua ergastolana scrittura sulla pelle, di marinaio, di Corto Maltese sfuggente come una montagna li,; ho continuato a seguirla nel rosso di uno spritz fino a quando il ghiaccio non si scioglieva e ne diventavo vittima, l'acqua sciolta risaliva ancora quel bicchiere e ne sentivo l'odore, dell'acqua alla gola.