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13.7.12

Un sogno..

Il viaggio di Marco Polo, ovviamente non in aereo...


Gerusalemme, dalla mia Kerenita, mi dice che mi ospiterà in una casa sul mare, passeggeremo sulla spiaggia, la sera, e mi farò il primo tatuaggio: Il leone di Venezia da dove sono partita, con la nave, attraversando il canal grande, il mare..
L'evangelista San Marco, raffigurato in forma di leone alato, il leone del mese in cui sei nato..Della Grecia da cui son ancora illuminati i miei occhi:

« Leone di San Marco, leone del profeta,
ad est di Creta corre il tuo vangelo.
Si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano:
la spada e non il libro hai nella mano. »


Costantinoupoli, POLI perchè è la città per eccellenza, di Costantino, il nome di mio nonno, il nome di mio padre e del mio bisnonno ancora, quanto sogno ho in quella città di porte d'oriente, spezie e argenti, e voglio tutto il luminare di quella stella e di quello spicchio di luna, lo voglio con i baci della brezza del Bosforo, nelle strade di Beyoglu, al bazar e alla fermata di un tram appeso a un filo.
Voglio guardare da i tuoi ponti sospesi e profumare di una spezia tutto il mio corpo. Voglio l'inchiostro di una mano turca che prepara una sposa il giorno prima delle nozze con disegni all'hennè sulla pelle, suoi piedi e sulle mani; essere un sogno esotico vivente, vivere di un sogno ad occhi aperti per una vita.


Sogno quel treno della Transiberiana che mi hanno detto avere binari larghi il doppio, con un treno largo il doppio, quasi fosse un orient express di altri tempi, con delitti e perfetti sogni, con il passare di ore e di cambiamenti, di gente da i denti d'oro, gli occhi come gioielli d'ambra e la pelle d'ebano, spazi di grandezza, di niente, di polvere, di verde, di sabbia, di rame,di nuvole gonfie, di Samarcanda dove regalai un sogno...
Pronta per arrivare ma non per partire, con le mie figlie, per conoscerle, per mostrare, perchè possa mescolare i miei sogni in un bicchiere di tè al gelsomino, ritrovare il cammino di chi l'ha lasciato, di chi mia ha lasciato..
Arrivare in quel muro, che come una leggenda, di un MILIONE di patacche, si vede solo dalla luna!
é un bel sogno..

8.7.12

Da una parte e dall'altra





Ho dormito con la finestra aperta, nella stanza della mia adolescenza. Il carro delle stelle, da cui  collego sempre i punti e vedo un arco e una freccia, poi anche le lucciole che non vedevo da anni. Per rigirarmi da una parte all'altra del letto, per cercare quel qualcosa, quel fianco in cui sistemarmi per essere a posto. Scorrevano le nuvole nel cielo blu notte, scuro, con le cicale ancora sveglie, e quella luna era come se si mettesse sempre più al centro di quella finestra, e appena me ne dimenticavo da una parte, mi si riempiva nell'altra.
Sembrava davvero seguirmi, chiedermi, vegliarmi nei miei sogni della notte, mi dava anche fastidio, ma poi mi sono abbandonata a lei e al suo incanto, addormentandomi da quella parte. 

Jomla gets sick..


Quando dico che tornare a casa mi fa male, che Imola è tossica, che la maggior parte delle persone non se ne accorge e ti ritrovi in un covo di pettegolezzi e cose talmente sgodevoli, che diventan poi, così prevedibili e noiose...what the F***... Un mese al Lido, vissuto in pieno, non come una vacanza, non come una turista con le infradito e il loro sgradevole sciabattamento...Al lido non sono permessi neanche gli zoccoli, fanno rumore, e nell'ora del riposo disturberebbero..Dicevo, la vita vissuta in pieno, andando al mare con le mie bimbe, cercando il tempo e le idee per la pittura, e guadagnarci ancora 2 soldi d'artista..Per viverci, perchè no? Perchè tutti devono sempre pensare che siamo dei privilegiati, dei buffoni, dei paraculi..Ue, io mica me ne sto ancora all'Accademia, come tanti della mia età, a fare i comunisti e sparare cavolate sull'arte; Io dipingo il mio mondo, il mio sogno, e certo io cambio il mondo; che dai miei occhi è un altro mondo.
E a Imola il mondo non cambia mai, il girone infernale dei soliti 3 posti dove secondo alcuni solo lì dovrebbero esserci le persone più fighe di questo mondo, perchè vogliono sempre andare lì, e non mi dite che si beve bene perchè ho avuto il peggior martini della mia vita e non scrivo dove solo per pietà...

Imola mi avvolge in una rete di pensieri, prigioni mentali, cose tirate via, come prendere l'aperitivo ogni sera in un posto del cavolo mentre ti mangi le noccioline acide dal trogolo e neanche ti sei lavato le mani e sembrano tutti delle scimmiette con l' alzheimer, che non si ricordano che non hanno più 20 anni, le mogli e i mariti a casa, dei figli stupendi, ma credono che il venerdì sia il giorno della cuccagna e ci provano e ti intortano con l'occhio da pesce lesso, ugualmente..
Il borghetto dove "si vive bene" e tutti sanno vita morte e corna della gente, si sparlano dietro amiche e compagne di una vita, poi viene fuori che invece sono stati gli altri a far pettegolezzi, magari quelli che erano pure via da Imola, ed essenzialmente, quei pettegolezzi sono realtà commesse da tutti, gli imolesi della cuccagna e del giorno free.  E se a 40 anni sei ancora single, qualche problema devi averlo, allora fatti curare, perchè ammali anche il mio mondo, quando lo vedo al caffè della Rocca, a quei banchetti esotici fru fru di Elios, con quei coglioni che ci son seduti sopra e dove il mojito mi ha fatto il peggior dopo sbronza di sempre!




1.7.12

L'ora dell'alta marea...



Viola mi dice che la luna stasera è come una fetta di cocomero, ieri era come un telefono..Poi non so come chiamare quei tronchi che sembrano schiaccianoci piantati nella laguna con un faretto sopra, che Viola chiama fiammiferi...
Il gabbiano che ci passa parte della giornata, la lancia che va e viene da Venezia in giù, la partita con maxischermo in piazza San Marco, le grida, gli esulti, i cestini pieni stracolmi di bottiglie di plastica che sembran vetri di Murano.
Un gin&tonic a fianco di 2 tedeschi ieri, con i baffetti da sparviero, la magia per 5 secondi degli elastici luminosi lanciati in cielo dai pachistani, un cormorano, che si immerge sotto al vaporetto vicino alla prua e per un attimo mi fa trattenere il fiato perchè non torna sù, ma che poi mi ricorda...la Sardegna.
Una Ichnusa e una benda nera sugli occhi o sulla fronte, e le bocche di Bonifacio a strapiombo, ah, il mare, la sua forza che prende e ti lascia, per quell'ora di alta marea che si sente in una conchiglia..

I love ferry boats..



Per andare a Venezia dal Lido, ovviamente: Fermata Sant'Elena con i suoi alberi spezzati dalla tromba d'aria di giugno, coi bambini che giocano a palla, il chiosco dei gelati un pò retrò, i cani a passeggio, e per lo più, veneziani. Fermata Biennale, col quella tinta di rosso Valentino e il font bianco Verdana, con i suoi milioni di turisti, artisti, curiosi, girovaghi, folli. Fermata Giardini, con il suo inconfondibile odore di gelsomino, le statue nelle aiuole e le barche a vela nel cielo azzurro. Fermata San Marco, con la colonna gemella portata in Grecia, e quella col leone che aprono un sogno, nei fori del Palazzo scintillante, delle cupole dorate e del campanile tra le nuvole. Rialto e il suo stucchevole ponte, tra i gondolieri in cerca di turisti e il solito magnifico mercato del pesce; com'è diversa ogni stazione e ad ogni fermata la gente che sale, che scende, che si spinge e che guarda dal finestrino, che fotografa, che si illumina guardando il mare, che s'inquieta aspettando di scendere, che ci lavora ogni giorno sciogliendo e legando una corda al palo, annunciando le fermate con l'accento veneziano, e coi motori che si arrestano e rimbombano facendo a pugni con l'acqua; e quei gabbiani, che seguono le scie, che ci volano sui tetti che ci prendono in giro con i loro versi, e si sente l'odore del mare.
Ma la cosa più bella è guardare il su e giù dei vaporetti visti dal Lido, ultima stazione e poi i cambi per le altre isole..
Giro dietro alle bocche del'Arsenale per andare a Murano, sotto il sole e il mare più aperto, a petto nudo come un marinaio a fianco, tra un gasometro che mi ricorda tanto Atene e i film di Ozpetec,
E' un sogno... Che ci sei sù o ci stai fuori.