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26.11.12

Le mie malinconie..

Il cielo bianco d'inverno
Il cinema modernissimo all'aperto
Il campo da rugby prima della partita
La notte di capodanno a diciassette anni
Il vin santo prezioso
I jeans a campana, le clarks marroncine, il barbour marrone
I concerti di Guccini
La pioggia in piazza San Petronio
Le corse fino alla tazione di Bologna
I graffiti "Pea Brain" sui muri lungo la stazione di Bologna
La promessa di portarmi al mercatino di Santa Lucia
Le luci di Natale a forma di fiocco
Il fumo di sigarette e il fumo dei joint, l'odore dei joint
I discorsi dei vecchi nel bar
Il mare all'alba dopo una notte brava
Dormire stretti dentro una tenda
Dormire dentro una barca
Il fiume Diaterna nudi

I cinghiali che mangiavano dagli zaini e le scodelle da militare
Le nuvole che si muovevano e accorgersene
Il gioco di cosa sono le nuvole
La casa del Piratello e l'odore dei maiali, della vernice e dell'olio delle macchine
I libri di poesia di Campanotto
I giochi e i ricordi messi dietro al muro
Le foto incorniciate
Le mansarde e la luce che viene dai velux
Le lune piene nello stesso cielo
Il viaggio in Messico che non ho fatto
La neve al parco Europa
Il non seguire e il non restare
Aver fatto dubitare l'amore








Il Te' Nel Deserto, the Sheltering Sky...


Il film della mia adolescenza, poi il libro, visto e letto come essere "laggiù, oltre le dune una linea sottile unisce la tua terra al cielo. Il tuo orizzonte è un richiamo irresistibile verso l'ignoto.




Molte terre sono attraenti, ma nessun occhio ha mai contemplato una bellezza come la tua. Non so se è il cielo che si china fino a te, o se sei tu che ti innalzi fino a lui"
Ricordo quel pomeriggio in cui lo guardai in cassetta nel vhs, lo avevo registrato da rete 4, quei pomeriggi in cui si raccontano i sogni e le speranze, quando qualcuno ti chiama al telefono e ti invita a casa, quando si guardano nel divano con una vecchia coperta, quando si canticchia un ritornello e il tempo si e' fermato in un pomeriggio che ci ha cambiato la vita.

Cape Sounio...

Era dal 99 che non salivo su..dalla gita con Takis...

Allora era estate, arrivavamo da Atene con un caldo impossibile, mentre qua, nel tempio di Poseidone tirava sempre un'arietta fantastica e oggi, 25 novembre era la stessapiacevole brezza sul viso, accompagnata ovviamente dal sole caldo di questa mia sempre Grecia..
E poi unagiornata d'inverno col sole il mare e questo cielo blu e' impagabile..


10.11.12

Riflessi...


Da una parte l'antico monumento e dall'altra il monumentale contemporaneo, il paradosso di due riflessi e diverse realta'. Questo museo in tre parti modulate come una statua, ma come nel mistero e nell'alchimia di una chimera, nel richiamo di una gorgona, che galleggia in superficie nella base visibile degli scavi archeologici per puntare al cielo azzurro che fa da specchio non delineando una linea       precisa, nel tutto lineare di questi pilastri esili di cemento armato. Al piano di mezzo una bellissima terrazza che fa da caffetteria con un mordido cappuccino, torta di mele alla greca e piante di ulivo e rosmarino sui tavoli, l'aria sembra cosi' pulita dal traffico vicino, tersa, libera la passeggiata che attornia le case con le verande e le rampicanti di buganville, qualche cane grasso riposa sulle pietre antiche e     moderne, con la musica dei soliti zingarelli con la fisarmonica di carta colorata, i     pistacchi turchi, il croccante che brucia nella piastra rotante che si riflette negli occhi di un bambino, nel cane che annusa  in disparte, tra il fregio degli alberi,le linee dell'Acropoli, le nuvole dello zucchero filato. Quanti riflessi che non sono mai uguali alla realta' e questa storia da una parte non esiste.

   



1.11.12

Ad Atene ancora una volta


Sembra ieri la mia prima volta qui, nel 99, sempre di ottobre con la giacchetta di cotone che a mezzogiorno fa caldo..con i sandali greci comprati a Monastiraki, e gli stessi passi e passaggi di questa metropoli che e' diventata il mio mondo per molti anni.
Dopo l'ennesima traversata in mare, perche' sempre il mare e' la mia via preferita, che ti conduce a un porto col suono di una sirena, con l'odore del pesce e la liberta' dei gabbiani.
Dopo un OUZO ME PAGO al tramonto rosa, alle strade piene di sassi e genti..
Riparto da un barettino abbastanza turistico che e' come casa mia..


Ma con lettere diverse, profumi diversi, persone diverse..Anche solo se qualcuno di loro forse ci e' passato di qui, in una gita scolastica, in un breve stop per l'isola delle vacanze, con uno zaino e con la maglietta di un concerto, ma non avranno visto mai con i miei occhi le stesse cose..
E' novembre ora e l'aria e' ancora tiepida, i raggi del sole sono quasi cocenti e sbrogliano le foglie di ulivi luccicanti come pianeti, si sente l'odore delle nektarines, alberi che fanno delle arance non arance usate per marmellate o candite per il caffe'!
Quel caffe' di fondo ribollito nel suo bricco di rame, cosi' turco, cosi; amabile anche se all'inizio ti sembra aspro, per essere bevuto piano come una storia da rileggere e che continua ad essere sfogliata.