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15.12.13

Amed, un posto

L'impatto con Bali e' una scia di motorini pazza illuminata e contorta per  la strada tra Denpasar e Candidasa, verso est, dove andiamo noi, ad Amed, villaggio dal nome turco, villaggio di pescatori, di baracche di paglia, legno e mattoni che sembrano quelle dei 3 porcellini. Decine di ponti bailey, di cani randagi e ancora motorini, insegne CANON SUZUKI ISUZU, su di un vecchio minibus noi, che non ha neanche le cinture, e le  ruote piccole calcano ogni buca e pietra per tre ore filate. Lontano dalla fauna e surfers di Kuta, dagli alberghi 5 stelle, di discoteche con gli australiani, finiamo un po' per  caso e un po' per scelta in un posto di hippy anni 70 che ascoltano Bob Dylan, Neil Yong, Cohen, e fanno joga, come il nostro padrone di casa che ci ha lasciato tutto un repertorio, assieme a libri di Fitzgerald. In un'oasi con la piscina che guarda il mare, con la porta di casa, tutta in stile balinese di legno che apre un infinito su montagne avvolte di nuvole, risaie che mi dicono diventate patrimonio dell'Unesco, e genti con cappelli di paglia a punta e la pelle bruciata, plasmare quell'infinito. Con la finestra sul mare e sulle imbarcazioni colorate e a forma di granchi, solcare le pietre nere del vicino vulcano, ogni mattina alle 5, da che sembra che le barche ci entrino in casa e scivolando in mare, nel mare aperto di vele bianche arancioni e blu, raccogliere con un amo si povero, brillantinosi pesci argentati, sempre che i delfini ogni mattina pronti a seguirli non gli rubino tutto il bottino, o vengano a riva per stupire i nostri occhi e meno quelli delle mie bambine che credono sia normale che una famiglia di delfini ci venga a salutare incuriosita. Cosi' dopo un tramonto in quell'angolo di mondo mi sento infinitamente ebbra di nostalgia e di piacere, che mi viene in mente quando sentivo la chitarra suonare con gli accordi di De Gregori sui calanchi o in mare su di una barca a vela nel mar Adriatico. Proprio il giorno di Santa Lucia, con un arcobaleno sul mare in mezzo alle palme..chi l'avrebbe mai detto! E di portare i tuoi pensieri sopra queste spalle colore delle vele, colori di una squadra che si e' battuta per me fino a lasciarmi andare, colori che ti fanno venir
voglia di vivere, acqua salata che brucia ancora le ferite, luce calda che scalda il viso fino a
consumarlo di vita. E in quella barchetta che esce in mare, nella sua pace, sono contenta di trovare ritrovo una gioia infinita,  una pace mentale addormentata come nei sogni di prima mattina, pieni di irrisolti e di baci con la luna. "E' tutto quel che hai di me, e' tutto quel che ho di te"


28.11.13

Hic sunt leones

Foto di Bali, al tramonto, con Andrea che contratta la pesca 


Siamo al di la' delle mappe, dove non si conosceva, dove un leone e' il simbolo della citta', dove gli alberi trasudono di olii, la natura padroneggia i tempi, i tropici hanno confini liquidi e mi riconciglio con il cielo blu dopo la pioggia, puffando di qua e di la' tra la linea che percorriamo nel week end, quella di China town, con un tocco di magenta un po' dappertutto e il ciano della sera quando la playground si svuota degli urli dei bambini e gli odori della minestra cinese fanno da capolino nelle membra e sugli olfatti di noi essere umani Emigranti. E non solo perche' dopo anni ritrovo una certa pace, quel buco dell'infinito blu del pianeta visto da google, all'angolo della Pioneer street, dove il primo giorno in taxi ci disse il tassista: li si mangia proprio bene e' aperto 24h su 24 "Big Eater" Di granchi che sono blu prima di diventare rossi, di sedie di plastica sozze, davanti a una buganville, con la tovaglia di plastica e una tavolata piena di portate succulente. Con due amici che sono gia' diventati amici, quando e' scoccata quella scintilla che ci faceva capire di essere andati oltre. Ed e' stato un tuffo su google map nel cuore della quotidianita'. Oggi il sole mi acceca, sotto ad una palma o in treno, in casa dalla mia finestra, dietro a un arcobaleno in cui davvero volano uccellini blu come nella canzone; questa Asia...
E dire che nel punto piu' profondo del mediterraneo ci ho passato ben 12 estati, davanti all'isola di Sapientza, nel sud del Peloponneso, mi piace scriverlo perche' mi piace pensarci, dove uno e' messo nella vita senza pensarci troppo, se cambiera' o no non lo so, il punto e' che io mi trovo qui.

L'albero di Natale



Il puntale del mio albero da bambina era una stella di vetro comprata alla cartoleria della via Emilia vicino al teatro, avevo circa 6-7 anni e mentre compravano accessori per la scuola il Natale si avvicinava e mamma comprava alcune nuove decorazioni alla cartoleria. L'albero era un abete vero, quasi ogni anno comprato nuovo perche' dopo i vari tentativi di piantarlo in un vaso e vederlo perdere gli aghi ogni anno mamma' lo voleva VERO! all'inizio sapeva di resina e profumava, poi piano piano si rinsecchiva col riscaldamento condominale a busso e diventava parte dellla moquette verde.C'era la pallina azzurra, spruzzata di brillantini bianchi molto anni 80, rigorosamente di plastica, c'era quella di vetro rossa luccicante, la versione famiglia delle palline natalizie piu' classiche, la media, la grande e la piccola, la serie degli gnomi austriaci indaffarati a far qualcosa, le luci a palla di plastica colorate, gialle, arancioni, verdi e rosse unite da un filo plasticoso verde che si sbizzarrivano in cantilene musicali da pile scariche, parecchie cromie di luci alternate, una decina di palline in vetro preziose comprate a Salisburgo, di cui non ne e' rimasta neanche una. Il filo d'argento spelacchiato riusato ogni anno in tutte le salse, il soldatino di vetro con i colori sbiaditi, il torero, l'angelo di stoffa, le stelle argentate di midollino, e la poltroncina dell'orsetto.
Facevano l'albero di Natale piu' kitsch dell' universo! E la mia meraviglia davanti a esso per piu' di un decennio. Lo sguardo era fisso tra quel luminare e la tv Brionvega nera, alternativamente.
Ora, babbuine, godetevi il vostro albero finto made in China, con tre palline comprate al supermarcket, piu' i leccalecca a bastoncino che si sono sciolti in una notte in questo Natale a 30 gradi...

BOMBAY SAPPHIRE


Il mio film continua passeggiando per il Singapore river, con l'odore di  fritto, di smog, di pesce appena pescato, di granchi enormi in bella vista, chiudendo gli occhi, immaginando Singapore 100 anni fa, quando era un porto malfamato di fumatori d'oppio, pescatori di perle e pirati..
Con una fighissima scelta di gin inglesi sul menu', in una di quelle baracchine diventate lussuose e impeccabili, per farti il viaggio mentale con la gola che brucia di gin nell' ex colonia inglese.

7.11.13

Durante tutto il viaggio..


Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse come la mia ombra
mi stava accanto anche nel buio
non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi
quando si dorme si perdono le mani e i piedi
io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno

durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
non dico che fosse fame o sete o desiderio
del fresco nell'afa o del caldo nel gelo
era qualcosa che non può giungere a sazietà
non era gioia o tristezza non era legata
alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi
era in me e fuori di me.

Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-22524>

5.11.13

Little India

Sono qui che mi guardo la mia mano dipinta con l'henne, stamattina a Little India, una di quelle passeggiate solitarie preziose come un sogno. Dopo parecchie fermate di metro, e nella cartina dalla linea verde incrociando quella viola, appena esco dalla metropolitana mi avvolge una luce calda e il solito tepore morbido, e' quasi ancora tutto chiuso, a parte qualche bancarella del mercato che sta allestendo frutta e verdura, fiori e luci per la festa di Deepavali, mi siedo in uno dei "bar" tradizionali,  ci sono solo indiani e nessun tuista ma i tavoli sono tutti pieni, allora una coppia di 70 enni mi invita  a sedermi, mi ricordano il mio babbo e la mia mamma in versione indiana! Per ringraziarli gli dico: NAMASTE, loro parlano solo hindi ma mi sorridono per tutto il tempo in cui bevo il caffe' e mangiamo con le mani parata e formaggio di capra.
Per tutta la via c'e' un'odore inconfondibile di curry e di incenso, scintillano i sari ben esposti nei bancali, fino al mercato del pesce e della carne. E degli occhi cosi belli di donne indiane ma anche arabe o del Myanmar cosi verdi azzurri che sembrano di vetro, mi chiedo se siano lenti a contatto, in ciglia truccatissime di nero e ombretto verde sotto a coloratissimi veli, ma quelle sono le indonesiane, e i malesi con gli occhi gialli che a guardarli m'imbarazzano, sono occhi cosi belli che mi appartengono intimamente nei ricordi. Li ho fissati qui come l'henne sulla pelle.








22.10.13

Le mie terre


Di cosa sono fatta. Sono nata a Bologna. E di quel passaggio di ritorno nelle vie universitarie ho negli occhi e nella mente la street art di Cuoghi Corsello, Blu ed ERicailcane, tra il lungo wall che costeggia la stazione, grigia e metallica, nera come gli africani e i tossici, fino alla periferia, dal quartiere Porto a Porta Lame, nella zona Marco Polo, in via Zanardi, Bologna conserva ancora nel mio cuore e nel cuore di certe case abbandonate e a rischio demolizione certe opere d'arte che io considero eterne nella mia memoria, come quella di Blu nella via per la fiera.
Da Strada Maggiore invece gli occhi si fanno medievali, cupi ancora, ma lussuosi e ricchi dell'antichita' di Corte Isolani, dove un portico ligneo nasconde una freccia che un giorno mi feci notare, tra gli altri che guardavano in su, o tra gli echi di Piazza Maggiore rincorrendo un timido "ti amo" tra una colonna e l'altra che rimandava le parole.
Ancora mi ritrovavo in piazza Santo Stefano, tra i punkabbestia, i pitbull, i ristoranti per me di lusso con il brodo e i tortellini, la mostarda da mettere nel lesso, i tiramisu', il caffe' da Zanarini e il suo bellissimo specchio liberty.
Perdersi di baci adolescenziali nelle mattine di buco nell'ex ghetto, Palazzo Malvasia, via del Carro, via dell'Inferno, la montagnola con l'odore di Joint, via Zamboni, via Belle Arti.
E finire a Santa Lucia per Natale come per la canzone che amavamo.
La rossa universitaria, che non son mai stata tua.
Della provincia ne ho parlato spesso, e in quel mentre spalancavo gli occhi a quel confine con la Romagna tanto amato, Faenza la mia ciottola fragile che ho plasmato nelle mani, nella pancia e nei miei sogni, sogni che stavano in provincia di Ravenna, nella bellezza eterna di San Vitale e dei mosaici, nella sua cupola dorata. Galla Placidia con la sua notte stellata e una croce che mi ha sempre ipnotizzato. So di olio d'oliva di Brisighella, con un sapore tradito alla Grecia, alla guerra dei miei nonni e alle scorribande di artisti in erba, sui calanchi, nella pianura, a Pietramora, nella ghiaia di Zello, tra una partita di rugby,una cassa di crema al wisky a capodanno, i libri antichi e sognati, la mia terra, li sempre tra la via Emilia e il west..
Sono fatta di quelle stelle e del riflesso della Darsena magica sullo specchio d'acqua dei magazzini abbandonati e delle banchine, il suo fascino mi fa sentire l'odore del mare, proseguendo per quella strada trafficata di tutti quegli umani che si dirigono come formiche a quel pezzetto di mare tanto vicino e che pare un raggiungibile sogno, a Marina, alla Bassona, al Baretto, la scuola di barca a vela,  lasciandosi indifferente dietro il bianco Mausoleo di Teodorico, dove tu, hai piu' che scritto e decifrato il nostro sogno di abitare nel mare, facendo nascere la nostra prima figlia, li, attraverso le infinite pinete e le magiche lagune.
Pini marittimi, dall'odore pregno e intenso, dove anche Boccaccio vi ambienta il Decameron, tra acque dolci e lagune salmastre.
Lungo le rive i vecchi capanni, i bilancioni al tramonto, e colori rosa a dirimpetto tra cielo e acqua,
sud verso le saline ancora.

9.10.13

Un complimento fa ringiovanire 15 anni

Soprattutto quando meno te lo aspetti: ieri alla fermata dell'autobus, un po' accaldata come sempre in questa giungla tropicale, con il mio vestito nuovo di h&m in saldi, una bella fantasia con le tigri e colori sull'arancio, che qui in dollari singaporeani aveva raggiunto prezzo pari a 4 euro, con le gambe incrociate sotto la pensilina e i miei occhiali da sole rossi a specchio, pensando ai rotoli di pasta con gli spinaci e la zucca, mi arriva davanti un bel ragazzotto americano probabilmente, stessa faccia di quell'attore bellissimo che ha fatto driver, ma piu' basso, anche lui con gli occhiali da sole, rossi..a cui mette mano nervosamente per tirarseli su, mi fissa e mi dice " Hey, nice skirt!" ..ecco, veramente mi sono sentita piu' giovane di 15 anni, non ho avuto il tempo di rispondere che se n'era gia' andato e mi ha dato una carica infinita, tanto che mi sentivo carina come a 20 anni, detta da uno studente di 20 conta..e me ne sono ritornata sculettando e col sorriso sulle labbra!! Thanks pretty boy!


Durians smell awfull!!




Come non dedicare un post al Durian, come dire Emilia Romagna senza le pesche..questo frutto tipico puzzone del mondo in cui mi sono impiantata..
La prima volta che ho sentito l'odore di Durian ero al mercato ed ero incinta per cui l'olfatto era all'ennesima potenza, e passando tra le bancarelle di frutta esotica un reparto tutto per se' occupava lo spazio del Durian..e perche'? Perche' il suo odore e' una miscela di gas propano e carogna putrefatta, frutta marcia e frigo con la muffa..e perche' mangiarlo? Non lo so, qui e' una prelibatezza, anche se grandi cartelli vietano di trasportarlo in metropolitana o nel bus, nelle camere d'albergo e in luoghi chiusi, pena, multa di 500 dollari! Un nostro amico, qui al dipartimento di fisica ha chiamato i pompieri perche' credeva che ci fosse una fuga di gas!E' una folata d'aria infestata che si sente anche all'entrata del supermercato fairy price: un misto di sex& socks avvolgente come una nuvoletta! Bei ricordi, quando la mamma faceva bollire il cavolo per ore tutto l'inverno!

8.10.13

Oh Singapura! E qualche mio pensiero al vento..


"

Singapura, oh, Singapura, 

Sunny island sets in the sea. 

Singapura, oh, Singapura,

Pretty flowers bloom for you and me. 
Come along join the song in merry singing,
Blend our voices,

Join in the chorus. 
Singapura, oh Singapura, 
Pretty flowers bloom for you and me"

Eccola, sembra la citta' perfetta per antonomasia, pace sole fiori e amore..
A Viola e Penelope insegnano questa canzone a scuola e il suo ritornello me lo sento nelle orecchie la sera, quando torniamo a casa saltellando e in piscina sputacchiato con l'acqua in bocca..certo questo clima tropicale incarna certi fiori grassottelli da farli sembrare finti e maturi come frutti pronti per essere mangiati, dalla ovovia che parte da Harbour front si possono contare a centinaia le navi cargo appollaiate in una piatta specchiera di acqua e cielo, mista al grigio all'azzurro e al bianco delle
nuvole in un coro di  uccelli urlanti che seguono danze e tuffi carpiati tra l'uno e l'altra. Questo momento che permea con un acquazzone un pomeriggio qualunque d'estate, il mio cuore qui che
batte, risuona lontano per le genti dell'altre parte del mondo che ho lasciato.
Un paesaggio lunare come quello che credevo un campo da golf, visto dalle colonne d'ercole tripodi
con la vasca da bagno,(il marina bay sands nella mia testa) era invece il circuito della formula 1, ancora un retrospettivo ritorno A quell'altro mondo non lunare, ma fitto di radici e rampicanti in ogni pietra medievale. 
Come gli infiniti palazzoni alveari di cemento qui, con infinite finestre e copie di facce orientali.
Ho dimenticato per un po' il tratto di mare tra me e il mondo,ora piu' vicino a quella Australia che di solito dormiva mentre io farneticavo, ho dimenticato un punto a nord dell'equatore che ha cosi illuminato le case di little India facendole brillare, ho dimenticato la nebbia vaga delle prime ore del mattino, alLido e a quelle nuvolette in aria come fumetti di dimiego e di canzoni di Guccini nell'ipod respirando fresca aria di mare e di maree di messaggi portati dal mare.Ho dimenticato di averti salutato quella mattina presto come se avessi potuto rivederti dietro l'angolo di quel teatro o sentirti sbocciare dentro di me all'improvviso dopo una notte brava..
I pensieri come questi fiori nell'acqua continuano a sbocciare o a schiudersi con la luce, la luce che in uno spazio di tempo copre meta' emisfero, lasciando me al buio e con questi pensieri, la luce che cambia ogni cosa.

23.9.13

Mid-Autumn Chinese Lantern Festival-Walk


La festa di inizio autunno ( 30 gradi umidissimo) si e' levata in aria in tutto il suo entusiasmo orientale pacato e leggiadro; ogni parco era ricolmo di lanterne colorate e illuminate anche dalla luce della luna piena, lanterne rosse e grandi venivano accese la sera e fatte volare come piccole mongolfiere in un cielo blu, misto ciano di foschie e polvere. Così vederle gonfiarsi in un attimo e galleggiare nel vento caute come nuvole, sullo specchio d'acqua di lake side.Trovarmi poi a mangiare del coccodrillo piccante con un siciliano, due milanesi e un emiliano mi ha fatto sentire leggera e con  le pupille specchiate in un cielo di stelle, quando poi la sera si fa notte e cerco di trovare la via lattea come la linea della metro, in questo grande aglomerato di luci e via vai dove scorro la mia vita, e per quanto ancora stia cercando, la vita qui passera' ancora per qualche anno, ricordandomi sempre la prima volta dove ho visto le stelle cadenti al fiume a Coniale in quel fresco, scorrere di foglie e acqua brillante, che sete mi sprigiona al sol pensiero. Volate miei pensieri, io sono serena al mondo! Gioia e una vasca piena di birre cinesi con un sapore piccante in bocca, voglia di parlare, conoscere, capire i gesti e i sorrisi nelle sfumature delle pelli, una citta' piena di ragazze indiane bellissime, che portano la preghiera e i sogni nei loro mehindi, cogli occhi neri e vellutati mischiati all'ambra e allo zafferano, le vedi nella metro e sembrano tutte principesse, come mi ha detto Viola.
Poi abbiamo camminato anche per il nostro quartiere, che è il campus universitario, dove ognuno e' forse qui solo di passaggio, nessuno è a casa sua davvero, in un certo senso, e tutte le luci di queste case che si accendevano dei sorrisi dei bambini, lente le lanterne hanno camminato verso casa, insieme alla musica miagolante di piccole melodie in lanterne moderne; insieme a quel gruppo di vicini di casa a cui ci affianchiamodove anche gli alberi cantano di fruscii e mesti della pioggia e infestati di natura vivente nascondono occhi e linguaggi magici di uccellini, insetti e formiche copiose o lucertole che per un attimo ci guardano coi loro occhi stralunati inclinando la testa.
Tutto intorno a me nella notte sembrava brillare dall'interno, nelle case, nella metro, nei caffè, la luce della luna che colpiva a tratti le finestre del treno rialzato, quelle al neon underground, l'ondeggiare dei fili della luce nel vento basso e le macchine infilarsi in delle scie florescienti dietro gli alberi luminosi di Gardens by the Bay, le persone passeggiare in una strada di pietre scintillanti, credo che tutti siano fatti di luce, e una volta in una luna blu, ho avuto la fortuna di intravedere dentro di essa.



17.9.13

Sunrise Sunset

E questa e' la mia finestra sul mondo, coi colori che mescolo ai miei sogni, con mille sfumature diverse ogni giorno. 

Moon festival


La mattina rilassata per andare a scuola senza sveglia puntata e' una manna dal cielo, ora Pepe non prende piu' il bus per la Montessori ma si e' trasferita nel kindergarten qui al campus con Viola, quindi ci alziamo con calma verso le 7,30-8 facciamo colazione con pane e Nutella, o con pane e marmellata di Marks & Spencer, ci mettiamo le divise e gli zaini rosa delle principesse e di Dora e ci incamminiamo verso la scuolina. Una bellissima scuolina dove imparano veramente tanto.Parlano in cinese inglese e singlish soprattutto..Ieri c'e' stata la festa delle lanterne, una tradizione cinese e ognuno aveva la sua, ma dalle vecchie e tradizionali lanterne di carta rosse "comuniste" si e' passati al consumismo per l'infanzia walt disney e  warner bros, con lanterne a forma di angry birds, spider man, ancora Dora l'esploratrice che imperversa e addirittura ho anche visto quella di Sponge Bob che faceva le bolle..insomma chi piu' ne ha piu' ne metta! E ogni sogno si avvera..

13.9.13

Viola quotes : la solitudine

" mamma com'è bello camminare al mattino da soli e sentire i RUMORI DEL SILENZIO, gli uccellini, le foglie"...... Amooooreeeee!!!!

...ed e' arrivata anche la fatina dei dentini!!

2.9.13

Il mio film

Prima imperfezione:

La casa e' ancora Imola, lo dice il mio passaporto, lo dice il comune che mi scrive fin qua, lo dice Facebook, lo dice il fisco, e purtoppo sono tre case, non una, di cui pagare le maledettissime tasse.
I mobili non sono quelli dei mie sogni, ma dei sogni di mamma e babbo, li adoravano, sono sacramenti di legni di noci o altro, intarsiati e decorati, non unti d'olio da ormai due anni, sono di Luigi Filippo, dei miei nonni, sono massonici, sono imperiali e con i piedi a cipolla,non riesco a liberarmene, anche se vorrei, per memoria, ricordo, per ricavarci qualcosa vorrei venderli, ma non hanno prezzo, anche se li odio, sono scomodi e non sono i miei mobili.
I libri sono circa 7 mila, e l'enorme, pesantissima, bega di tutta l'enciclopedia Treccani piu' indici che giace sulle scale mi da' un senso di oppressione enorme.
Mio padre se l'era regalata dopo una vita, era una magia per lui, paragonata a me quando ho scoperto google, se l'era comprata dopo gli anni d'oro del Lions Club, alla pensione, per poterci sguazzare ogni momento della giornata, libero dagli impegni cuciti addosso e dal lavoro per lui fantozziano; l'aveva comprata a patto con mamma che le avesse regalato la pelliccia a lei, allora. Anche la foto della gita del 2004 a Pavia, con mia mamma sorridente ed entusiasta con addosso la pelliccia di Isabella, di visone, zibellino, martora, cincilla' che ne so ma come si fa?!!!! Desideri costati a loro ed esauditi e da cui io mi vorrei liberare, ma non ne ho il coraggio..
La Mustang anni 70 dello zio, nel campo sotto al fico, come una reliquie rrugginita e smembrata di cuore, polmoni, reni, come un rottame pop che non possiamo vendere o demolire perche' altrimenti lui ci "ammazza": " l'Aciacino"....

Seconda imperfezione

Qui non c'e' il bidet, non c'e' mai stato al di fuori dell' italia, in nessun paese in cui abbiamo vissuto e quindi dovrei esserci abituata, ma non ci riesco proprio e tutte le mattine quando mi metto sotto la doccia e mi dimentico che l'acqua non si regola subito...mi brucio la patata.

Terza imperfezione: 

Gli alberi sono sempreverdi, non appassiscono le foglie e non cambia la stagione, non ti accorgi che i
fiori sbocciano perche' nel frattempo ne sono sbocciati altri davanti e dietro, le pioggie rompono la
staticita' di tutto e ho imparato ad amarle non a detestarle, i monsoni sono novita' che danno eccitazione rombando di vento e di tempesta, rompendo il silenzio e il cinguettio degli uccelli, degli spari di esercitazione dei militari, dei tamburi del gruppo di musica tradizionale cinese che suona come una tribu' antica.

Quarta imperfezione

I condomini, le case basse cinesi e i condomini stile fascismo cinese-mazinga zeta-germania est-Scampia e le vele, tutti uguali in ogni quartiere residenziale e non.
Appena esco dalla porta vedere lo spazzino con il suo furgoncino e l'elica colorata girandola pulire le strade, prendere l'autobus 199 per il jurong point ad annusare detersivi, notare un vecchio maggiolino azzurro e l'omino delle zanzare che guarda che non ci siano sottovasi, mentre la bambina prodigio cinese continua a suonare ininterrottamente. Questo e' Truman Show in versione asiatica..

26.8.13

Mangia prega ama.

Si, bisogna finire dall'altra parte del mondo per riuscire a cogliere l'essenza di ogni cosa, ma piu' che il senso e' il cambiamento che ti fa vedere diversamente, stando fermi e' molto piu' difficile.
L'Asia regala all'anima un senso di calma e di spiritualita' non paragonabile all'occidente, e' questione di colore, di profumo, di anima e di aria in un vento caldo costante.
La luce si spegne alle sette e mezza ogni giorno dell'anno, dopo colori psichedelici allineati e bugiardi per averli mischiati di inquinamento e malinconie di colori indiani da una parte, cinesi dall'altra a 
specchio di grattacieli superbi.
Alla canteen, dove la mattina faccio colazione con un caffe' lontanissimo come la strada da qui a Imola, e due uova alla coque, di un sapore magnifico, assieme ad un pane da toast croccante gia' spalmato di burro di arachidi e kaia, una salsa dolce verde; il tutto a poco meno di un euro di Imola..
Ci sono vari stand, quello indiano sempre piu' piccante e colorato mi dice stamattina che si stava meglio quando c'erano gli inglesi..cio' mi fa pensare che deve avere 40 anni x gamba, e nelle mani ti rimane sempre l'odore di fritto e di spezie. Dal cinese di Shanghay ci sono spaghettini fatti a mano molto meglio della nonna Pina..tutte le verdure che finalmente fanno onore ad un tavolo con decine di piatti enon solo come contorno, frutta fresca esotica spremuta e composta ad abbellire tutto.Dal giapponese, adoro il bruciore del wasabi che mi fa lacrimare gli occhi e che a volte mi rimane sulle labbra per ore, insieme al sushi mio amore! Yoga, nella palestra di fronte, mani giunte per un saluto, mente libera...mai! Ma ci provo, giorno dopo giorno.
Finiamo questo anno, che ne e' valso 2 o tre per la sua ricchezza, a Bali, lontano dall'area turistica, dai surfisti e da dove hanno girato il film, tratto dal libro. Solo nord e mare, est e tramonti viola e rosa, spero. Verranno dalla Grecia Nadia e Matteo con il loro piccolino. Quando e' nato Patroclo l'ho visto su skype quasi subito dopo, con il papa' e la mamma ci siamo commossi insieme; sono stati anche i nostri padrini, koumbari, in greco, quindi qualcosa di spirituale e forte ci lega ed e' un miracolo, la vita, quindi, si, cerco di impegnarmi a mettermi in pace, ad amare, senza peccato, ad essere nella purezza, nell'acqua, nell'aria e nel cielo, senza perdermi ed affogarmi, senza essere in balia delle onde..tanto per galleggiare. Ahhhhh sospiro, non ti avro' mai tutto, mare, cielo, sapore...


22.8.13

Makria..


In un'altra vita io sono nata qui, respirando il cielo blu che si tuffa nel mare,galleggiando nel blu cobalto dell'Egeo tra un meltemi caldo e 
l'odore di mirto, da dove ho colto un fiore di zafferano una volta, dalla terra rossa e rovente come i miei pensieri solitari, che sfumono nel tramonto roseo e schiumano nel mare. 
Tra le pietre antiche ho solcato i miei passi, steso la mia tela, lasciato i miei pensieri al vento navigare in un mare infinito, ho veleggiato di istanti a gonfie vele, assoporato il profumo del mare e sulle labbra mi e' rimasto il sale dell'avventura e la grazia del sole e del calore. Questa notte di luna piena dove io immagino questo blu, questa notte e questo giorno, illuminato dalla luce e colorato dal tocco degli Dei, ah Grecia, come ti ho amato e quella finestra che apro in me per te e' davvero l'infinito..ti porto nel mio spettro d'anima, nei riflessi dei miei occhi, sognandoti ancora, e ancora.


13.8.13

We are family!




Block 35f la finestra sul cortile..


Basement: "la topaia"
Primo piano: bambino mezzo autistico indiano e famiglia ora in ramadam
Secondo piano: famiglia dutch, lui fa fatica a salutare, il figlio si vede ogni 2 mesi, la moglie,la biondina.
Terzo piano: famiglia cinese, Bonnie l'amichetta di Viola..
Quarto piano: il puttaniere unbriaco che ogni venerdi porta qualcuno.
Quinto piano: famiglia indocinese, bambino di otto anni che si fa continuamente male.
Sesto piano dirimpetto: Tanvi e Julien, che tesori..
Settimo piano: LA PIANISTA bambina cinese di 14 anni ai lavori forzati..madonna che ansia..
Ottavo piano: la famiglia irladese e le figlie bellissime adolescenti in erba.
Nono piano: gli indiani e noi.
Decimo piano: la famiglia brambilla e la "zoccola" sempre con gli zoccoli a far casino sopra la mia testa.
Undicesimo piano: I Marsili- Guadarrama, romani messicani, il mitico Leo.
Dodicesimo piano: i cinesi alla riscossa
Tredicesimo piano: cinesi e i pappagalli rompiballe alla mattina.


23.7.13

Solandata

Oggi avrei vogliA di prendere la macchina, l'autostrada, prendere il biglietto al casello e guidare fino in Svizzera; qui dove guidano a sinistra come dei pazzi e suonano il clacson peggio che a Napoli e quando mi volto dal finestrino del taxi guardo chi c'e' che guida cosi e mi fa sempre strano, non e' mai quello che guida al posto della mia percezione di chi guida..
Di solito e' un cinese in furgoncino che porta gli "schiavi" come li vedo io, ai lavori piu' umili, e sicuramente si tratta di pulire qualcosa..mai visto una pulizia del genere come in questa citta', sono capici di pulire anche il tetto delle pensiline e piu' pensiline per tutti e' il motto di questa strana citta'. Ma ritorno al mio "viaggio" guardo fuori dal finestrino e la mia strada giunge al lago Maggiore, dove il profumo dei fiori e delle montagne spalanca i miei polmoni, dove berrei un godurioso calice di vino rosso, perche' fa freschetto da quelle parti, anche in una estate; guardo la cartolina di Stresa in mezzo al mio libro di Erodoto, con i fiori e le isole Borromee, una tartina coi fichi e la ricotta e tornerei indietro alla pazza nostLgia del mare fino al bagno 250 e guarderei la luna che c'era ieri sera dal grattacielo di Milano Marittima. Sbarbini a M.M. Con la honda, o la vespa, guidando come dei pazzi..Poi avevo cosi' voglia del mare che sono finita nel porto piu' grande del mondo, ho guardato le mille scintille delle luci artificiali proprio la sera stessa della festa del Redentore a Venezia, proprio il giorno dell'indipendenza a Singapore e della luna piu' luminosa dell'anno.
Io che sono innamorata di Venezia e della Grecia..
Qui in un'isola che si guiderebbe da un lato all'altro in poco piu' di un'ora..solo andata.
Mentre mi sto facendo un viaggio mentale eterno..oggi non ci sto dentro a quest'isola della Malesia..!



11.7.13

Piccola citta'

Sono andata a nuotare stamattina presto, avevo voglia di sentire di nuovo il silenzio, di continuare l'oblio della notte e rinfrescarmi il corpo, avevo voglia di sentire la bambina prodigio pianista suonare alle 8 di mattina la sinfonia nm 9 di Chopin che e' ancora un notturno, che lei suona ogni santo giorno! C'era yeye sopra lo scivolo a sonnecchiare, il nonno di Chen Chen che si sveglia presto e le solite unties a pulire la playground, e ovviamente il bambino indiano "qualcuno volo' sul nido del cuculo"
Mi sto abituando a questi gusti asiatici, a una zuppa calda dopo la nuotata alla canteen 2, verdure e tofu self service che si mette a bollire al momento e ti da energia e vitalita'. Al coffe' lungo con la crema di latte liofilizzata, la pronuncia esatta e' KOPI!
Ai toast con la salsa verdina della pianta tipica malesiana. Sono in un'isola felice, dove tutto questo costa davvero poco e si fa una vita di quartiere e di "condominio" anch'io sono cresciuta in un cortile sotto ad un palazzo come questo, la scala A e la scala B e ogni appartameto conteneva un piccolo essere umano diverso che sarebbe diventato poi per esempio: Xella il poeta, Acido il dj di Ny, Bisca, mio cugino il giornalista, Capra la prof con la passione british, Ciabattino ( che girava sempre in ciabattine) un cittadino del mondo..chi l'avrebbe mai detto! E mi diverto a ammiginare dove andranno le babbuine, se torneranno in Italia o chissa' dove.
Ma in questo piccolo mondo e' contenuto tutto il mondo, certo i cinesi ci battono sempre, in maggioranza, nella musica, nell'educazione, ma abbiamo anche l'odore del curry dalle cucine indiane, con l'incenso e i colori per la fronte, ci sono gli inglesi che dominano sempre, una turca sposata con un irlandese, una messicana con un italiano, un russo con una cinese, una cinese con un austriaco che mi dice "Bongiorno"la mattina, e i bellissimi figli meticci in questo spazio grande come il centro di Imola, senza essere mai in guerra tra di loro come con gli arabi al bar Cosimo o i cinesi che
comprano il bar Cosimo. Qui c'e' un senso di pace, di dittatura e regole che funzionano, lasciamo la porta aperta e ci fidiamo delle filippine che diventano parte della famiglia e la domenica vanno a messa tutte insieme e si tirano a lustro per la giornata libera, in Orchard plaza a chacarare..
Mi sono inflippata con lo yoga, ovvio, perche' da dove nascono le cose si sente piu' forte il legame, la meditazione che raggiunge il corpo, la pace in ordine di regole e io cerco sempre la regola perche' ne ho bisogno. Cosi faccio anche yoga 3 o 4 volte alla settimana e meditazione per pregare, perche' ne ho bisogno, sempre.
Eccomi, avevo i codini castani e il mio dentino storto mentre giocavo a nascondino o a "pastroz" con la terra e il fango del cortile, poi c'e' stato Chernobil e non si poteva piu' uscire in cortile, come qui con l'haze per 10 gg..ma dopo la tempesta e' tornato il sole e stiamo a penzoloni guardando dall'altra parte del mondo, e devo ringraziare sempre per come siamo riusciti a capovolgere tutto, e continuare ad amare, sempre.




2.7.13

Un posto incredibile...



Di nuovo mi si pone la domanda, il posto in cui vivere, e io non so rispondere..mi immaginavo in un
palazzo di vetro a Porto Marghera a guardare San Marco ieri, quel progetto tanto discusso di Pier CArdin..Cosi' come la playground qui sotto e la voglia di arrampicarsi di Viola, di guardare gli alberi che si muovono di M.Lucrezia, e Pepe nella sua scuola Montessori. Cosi come la Concession France a Shanghay, o l'altra sera da dove io e Andre abbiamo guardato tutto..da lassu' lo skypark della nave hotel tra le nuvole, da dove i colori sono cambiati mille volte..arrivati col cielo rosa che non era rosa come sui tre monti, era l'inquinamento che dava quei toni..mi piace questo sole malato, e anche l'haze per fortuna finito che creava la nebbia sui grattacieli..e da li tutto..mille idee per creare questo luogo nuovo, uno skyline perfetto e artefatto come quello di Singapore: le cupole gemelle dell'auditorium, con milioni di lucine, pensare che e' un software, migliaia di equazioni matematiche che creano queste mille sequenze di luci. Il museo della scienza, architettura da sogno, un enorme fiore di loto sezionato e stilizzato che galleggia nel bacino, metre passano le vecchie inbarcazioni con una lanterna rossa; la pista di pattinaggio e le scalinate colorate, la ruota panoramica anch'essa illuminata



fluresciente,il leone, Merlion, simbolo di Singapore, gli alberi magici come li chiama Viola, ancora software ed equazioni per una magia come la luce, e abbiamo avuto anche la luna rosa, di nuovo un perigeo, sopra al campo sportivo dove gli studenti giocavano a rugby..
Mi immaginavo dove vivere, se non con la luna rosa ovunque passi e ripassi i tuoi sogni, ti ritrovi sempre in uno skyline perfetto, si la vita e' ancora bella oggi.


20.6.13

Blowin'in the wind



Fuochi in Indonesia, e noi col vento in faccia da ovest siamo pieni di fumo negli occhi..quelle che erano foreste primitive, che si alienano in pochi istanti in milioni di metri, milioni di anni..pensare a tutti quegli animali che scappano via, mi da un senso di oppressione enorme, e anche qui a Marina Bay dove non si vede piu' lo skyline, lo specchio dell'acqua sulla nave hotel con piscina superpanoramica..e' fumo nell'acqua, non vedere ne il sole ne le stelle, ci autodistruggiamo sempre noi umani..in un modo o nell'altro..ci alieniamo senza andare sulla luna, ci esiliamo dall'altra parte del mondo per inseguire un ideale.
....

18.6.13

Deja vu


E' stata Opera in the park sabato, musica per le mie orecchie insomma, o bagliore per i miei occhi e per i miei sensi, quell'aria da parco Tozzoni in una lunga estate calda, l'aria di Turandot e la Traviata le parole che conoscevo bene quasi come una canzone di Guccini, e come un concerto sul prato, stile woodstock perbenino, i ventagli come all'opera', i picnic di frutta e bicchieri di vino..i bambini, i cani,  i fiori di loto immobili a galleggiare sulle note di libiamo nei lieti calici e nel gaudio dell'amore!
Ero sicura si esserci gia' stata, stesso posto, stesso momento, a pensare ad un passato gia' compiuto e mai vissuto con altre note, e' il mio karma, che galleggia e si schiude al tramonto, sotto una luna calda e la luce tenue come quando ho visto Maria Lucrezia nascere, e se chiudo gli occhi e' lo stesso momento.

12.6.13

Nel blu..dipinto di blu..



Il sole chiaro, sopra di me mentre nuoto a braccia aperte in piscina, di mattina dopo aver superato qualche crisi estemporanea di girls che non vogliono andare a scuola e di levatacce dal letto al ritmo di una neonata..perfetta. Non smetterei mai di guardarvi..piccole paffute ribelli, mentre fate colazione con il nesquik, i cereali sparsi in ogni dove per tutte le formiche della casa..mentre guardo le nuvole e penso..al respiro mentre nuoto, a che non sono mai affannata e mi ricordo sempre le nuvole di  Venezia, l'ora blu di un aperitivo sopra i tetti, la Biennale, " a feather, a feather" che il bambino
indiano mezzo autistico qui di sotto cerca sempre di intrappolare nel suo contenitore di plastica, mentre vola e cerca di acchiapparla..parlare di percezioni nell'arte, nella realta', inebriandomi nel bello, nel vino, nel mondo.
E' come se mi fossi regalata un'altra vita andando via da Imola, dalla Grecia, e' sempre stato cosi..e capisco la tristezza di certi, e anch'io sapevo cosa mi aspettava..la solita menata per qualsiasi idea, la crisi quotidiana, il respiro affannato per una semplice passeggiata in centro, con gente che non sa volare, le nuvole piene di pioggia, tanta fatica e poca soddisfazione, una leccata di culo ad un partito o l'altro per elemosinare briciole..no, sono qui, libera senza farmi acchiappare;
Guardo questo faccialibro proprio come fosse l'annuale della scuola superiore..sono tutti cosi' invecchiati, ingrassati, scavati nell'anima. Quel tempo in cui eravamo cosi amici, il gruppo, le chiacchierate fino all'alba, le rotolate con tutto il corpo giu' per la campagna, non e' che ogni frutto ha la sua stagione, e' proprio tutto marcito e caduto, si ha solo la speranza che risbocci qualcosa, dal cemento, dal niente.
Ribaltando il cielo allora, ritornando sulla terra, dall'altra parte del mondo, dove dormi, dove sogni, rotolando nel passato.

7.5.13

Il Mercante di Venezia



Atto primo

Scena I - Venezia, una calle.

Entrano Antonio, Salerio e Solanio
Antonio -
La ragione per cui son così triste,
in verità, non so nemmeno dirla;
mi sento come oppresso internamente,
ed anche voi mi dite che lo siete;
ma da dove mi venga quest'umore,
dov'io l'abbia trovato,
come ci sia caduto, di che è fatto,
da che nasce, lo devo ancora apprendere;
m'intorpidisce a tal punto lo spirito
che stento a riconoscere me stesso.

Salerio -
È che tu col pensiero
navighi avanti e indietro per l'oceano,
là dove le tue belle ragusine([1])
con le loro imponenti velature
a somiglianza di grandi signori
e impettiti borghesi sopra i flutti,
o di carri d'un gran corteo marino,([2])
riguardano dall'alto
con sufficienza i più modesti barchi
che fanno loro riverente ossequio
nel vederle sfilare velocissime
sull'ali delle ben tessute vele.

Solanio -
Credimi, amico, avessi anch'io davanti,
come te, una simile ventura,
la miglior parte delle mie passioni
navigherebbe con le mie speranze,
lontano; e starei lì ogni momento
a strappar dal terreno fili d'erba([3])
per veder da che parte spira il vento,
e a consultar su tutti i portolani
i moli, le gittate, gli ancoraggi;
e il pensiero di ogni circostanza
che mi potesse far temer pericolo
alle mie mercanzie,
mi renderebbe certamente triste.

Salerio -
Per me, anche il mio fiato,
a soffiarlo per raffreddare il brodo,
mi soffierebbe la febbre terzana
se dovessi pensare a qual disastro
mi potrebbe produrre stando in mare
un vento troppo forte.
Non potrei veder scorrere la sabbia
d'una clessidra senza che il pensiero
mi trasportasse a secche e bassifondi,
e mi facesse vedere il mio "Andrea"
carico di preziosa mercanzia
andarsi ad incagliare nella sabbia,
gli alti suoi alberi tutti inclinati
ad altezza più bassa del suo bordo,
quasi a baciar la sua liquida tomba.
Se entrassi in una chiesa,
al vedere la pietra di che è fatto
comunemente quel sacro edificio,
come farei a non pensare subito
al pericolo di sporgenti rocce
che, toccando soltanto la fiancata
dell'agil mio vascello,
mandassero sull'acque sparpagliate,
tutte quante le spezie del suo carico,
rivestissero l'acque rumorose
delle mie sete, e facessero, insomma,
di tutto quello ch'era poco prima
una grande ricchezza, ora più nulla?
Come, farei, pensando a un tal pericolo,
a non pensare che se una tal cosa
mi capitasse, mi farebbe triste?
So perché Antonio è triste:
perch'egli pensa alle sue mercanzie.

Antonio -
No, no, credetemi: riguardo a questo,
posso ben ringraziare la mia sorte:
le mie merci non son tutte stivate
nel ventre d'una sola ragusina,
né tutte destinate ad un sol luogo,
né dipende l'intera mia sostanza
dalla buona fortuna di quest'anno.
Non è pertanto la mia mercanzia
a procurarmi questo triste umore.

Salerio -
Vuol dire allora che sei innamorato.

26.4.13

Manchi...


Cate " la falsa"

Secondo alcune teorie cosmologiche esistono universi paralleli in cui altri noi compiono scelte opposte alle nostre, questo all'infinito, in infiniti universi paralleli.[cit.L.Licalzi]


12.4.13

Quello che non...





E' arrivata la primavera..in Italia..Qui non fa differenza, a parte per quel giorno di equinozio, in cui la temperatura e' salita a 35 gradi, per qualche ragione astronomica che ignoro..E ancora piu' strano e' che a me e' venuta la malinconia e il torpore malinconico della primavera, misto al solito entusiasmo e saliscendi di gioia pazzia malinconia e amore...si mi manca un albero di peschi in fiore, la camp
agna con i rolloni di grano gialli, la via Emilia con le rose davanti alle viti, la sagra di Pentecoste, la sagra dei garganelli, dei tortellini e di tutti quei sapori di ex casa mia..
Prendere un caffe' con la schiumina al Grillo, sentire il gong dell'orologio alle 9 del mattino quando e' ancora fresco e il tramonto sui calanchi, beh, sarebbe un'altra vita..
Fare l'amore dopo una corsa in moto, ed io come un ciliegio che abbraccia la vite, nell'erba, tra i filari, quella gioventu' soffiata come un tarassaco al vento non piu' giallo, bruciata come un cannone al Diaterna, come una bolla di sapone delle mie vite bambine, parte di me, amori miei, perfette Viola e Penelope nella loro esistenza, mamma e babbo nel mio cuore, nei ricordi in campagna a Zello, sugli alberi a raccogliere i frutti, con un cane setter, e la mamma che sempre strappava i rami del fiore di pesco e li metteva in un vaso per giorni, e il profumo lo ricordo ancora..

27.3.13

Colori e sapori..

Finally im painting..Coi colori che mi sfumano davanti alla sera, sempre in quella linea breve e veloce che scorre all'orizzonte e dove si fissano per un attimo i miei colori preferiti, l'ora del mio 

pensiero profondo anche in mezzo alla gente, alla famiglia alla sera immersa.
Mi affeziono cosi tanto a questi occhi a mandorla e alle pelli color ambra, alle filippine e indonesiane che tengono tanta cura delle case e delle famiglie, come la nostra Loveleen.
Le madri indiane nei loro  sari scintillanti con gli occhi neri cosi' profondi, un circolo di emigrati senza troppa malinconia, solo sapori, colori vecchi e tinte nuove, little India odora di terra, il fiume e' un brodo di caffe' al tramonto, i cinesi scaracciano peggio dei romagnoli, lo sputo e' vietato dalla legge, anche le gommine, le mamme sono la cosa piu' dolce del mondo.
Vicino ad un tempio pagoda di tutti i toni dei rosa ho incontrato un branco di cani neri che mi sembravano affamati vicino al mercato, l'ipad ovunque, qualcuno che legge ancora un libro di carta, ma chi se frega, immaginare ed essere nati con la dipendenza ad immaginare..e' solo un sogno..

Leggi, come una lettera di carta









La tua bellezza amara: che si offre, incombente, come una teofania, uno splendore di perla;
mentre, in realtà, tu sei lontana.
Appari dove si crede, si lavora, ci si dà da fare :
ma sei dove non si crede, non si lavora, non ci si dà da fare. Richiamata qua da un obbligo
che (chissà perchè) si ha vivendo,
resta la realtà della tua lontananza,
come una lastra di vetro fra te e il mondo.
Senza che ce lo siamo mai detto (dato il selvaggio pudore)
la mia anima era spesso con te, dietro quel vetro.
PP Pasolini a Silvana Mangano

9.3.13

Tic tac..like a heart..

Il parchetto vuoto senza bimbi, lezioni di piano per una bimba cinese, odore di fritto da una parte, la lavatrice che va e le divise della scuola stese..Quando la pioggia scandisce anche il tempo, dei giochi, della musica, degli odori dell'erba fresca e delle palme che sgocciolan a tempo di una fantasia. E gli uccelli urlano, nell'eco. 

25.2.13

Mare e lettere

 Una mostra dedicata al mare...ogni opera e' natura e uomo con il suo segno, ogi opera e' suono, onda dell'acqua che consuma, ideogrammi che parlano e urlano nel mare, nel rito poetico della pesca, nel vento, nelle braccia dell'uomo, nella sua fragilita'.


,
Dentro alla Loius Vitton Island ...


16.2.13

E la pioggia e' una danza lenta..


Mio blu


Mio blu – dicevi -
mio blu.
Lo sono.
E anche più del cielo.
Ovunque tu sia
io ti circondo.


Ghiannis Ritsos

Singapore art

Siamo stati alla fiera d'arte contemporanea di SIngapore, negli stessi giorni di Arte Fiera, erano davvero due mondi paralleli e in contrasto, qui si moriva dal freddo, dentro, e fuori 30 gradi, a Bologna ricordo invece sempre un caldo soffocante dentro la fiera, a cui non mancavo mai. Gli stand, le stesse luci al neon, i cartelli delle gallerie e tanti artisti italiani, ma qui si muove in fretta come le nuvole nel vento questa arte contemporanea, questa potenza che e' l'Asia piu' nitida e tersa della mia Bologna, cosi' come le Gillman Barracks, vecchie baracche di pescatori convertite a spazi per arte comtemporanea, con ceramiche e porcellane da far invidia seria alla mia Faenza.
Si sente questa potenza, questa perfezione ovunque, questa ostentazione alla grandezza.


The view..

Ecco cosa vedo tutte le mattine appena sveglia, dalla sala da pranzo, con il mio asian coffe in bustina, quando tutti dormono ancora e preparo la colazione alle babbuine, con l'ipad sotto gli occhi, su facebook e per le ultime news, dove in Italia vanno a letto e qui ci svegliamo, con le nuvole oggi, ma con una rapida svolta nel corso delle ore; la strada e' profumata di erba fresca e di ibiscus sulla cima degli alberi, le rane toro cantano anche al mattino presto, ed era tanto che cercavo un posto cosi' in cui svegliarmi..

8.2.13

EPOCA...

Il Clan Destino a Faenza e' stata un'epoca per me, da quando ci andavo a scuola di fianco e dentro a imparare a fumare, a condividere e a progettare tavole per il Ballardini, ancora di fianco, al Mic con i cinesi per i workshop, a mangiare solo noi il giorno di chiusura artistici piatti, ma soprattutto con le mie amiche per le serate piu' grandiose e memorabili..parlando della vita in ogni nota..

Epoca e' un video girato al Clan da Dulcamara, e nei miei adorati e poetici calanchi, con le parole di un'epoca cosi' nostra, che non c'e' piu' e chi ci ha formati nel carattere e in questa poetica vita di cime di monti o di fumi bassi, di amori lasciati e di musica inebriante che ci faceva ballare, cantare e buttare fuori l'aria, ad aspettare al freddo,perche' sperare e illuderci ci faceva sentire vive e anche oggi e' lo stesso..e ci sono ancora le mie amiche..anche nel video!

1.2.13

Vita da campus


Non poteva esserci posto piu' perfetto di questo, per scorrere la propria vita con dei bambini e una nuova vita da crescere..
In questa isola che ha in faccia l'equatore, questa terra senza stagioni dove e' sempre estate, tra il parchetto sotto casa, gli alberi con le babbuine e i colibri' di tutti i colori, lo zoo dove sono appena nati i panda!! La piscina a tre minuti da casa e l'asilo inglese/ mandarino Montessori! A perfect mix dove le mie babbuine sembrano vivere il loro piccolo grande sogno di essere personcine libere, di correre e volare con la fantasia senza limiti, tanto che Viola passando anche i limiti della materia umana, ogni tanto mi dice: mamma riprendiamo l'aereo ancora, e diamo una botta al cielo!
Viola costruisce casette di carta, ora tutte sominglianti a casette cinesi, senza l'aiuto di nessuno, solo la sua fantasia e realta' attraverso i suoi occhi..

Mangiamo frutti dai colori esaltanti, dalle forme srtabilianti, frutti a stella, noci di cocco con la cannuccia e dolcissimi mango e papaya anche frullati..
Guardiamo le palme altissime la sera folleggiare tra la brezza e le stelle, quella luna sempre tonda ogni volta che passa e cresce il sogno, di una vita perfetta, del lusso delle cose semplici e potercene sfamare, senza paura, senza tornare indietro o voltarci indietro, perche' l'amore non ha facce diverse, ma la stesso succo dolce da inghiottire, in qualunque forma sia; ora cresce con Lucrezia dentro la mia pancia, una luna quasi piena per il mese di maggio, a cui penso sempre restare tra me e un sogno.




14.1.13

Tra le nuvole..


Eccoci qua, ancora levitanti dal jet lag, il viaggio tra le nuvole bianche e rigonfie di pensieri, la partenza rincorsa tra lenzuola sopra i mobili e polvere sui vecchi libri.
Per arrivare in questa terra di sorrisi, palme che arrivano al quinto piano, palazzi, pagode, verde e grigio, sole e sprazzi di luce alla velocita' del tempo di arrivo.
Appena sveglia mi viene da pensare che e' l' Europa a essere grigia e l' Asia ad essere a colori, anche se penso al sole del mattino al mercato di Rialto, che mi da malinconia e non so perche', tutto mi si mischia sempre come una tavolozza di colori ad olio..Adesso queste foglie pero', sono piu' grandi delle mie mani, ed ho un senso di oppressione per chi non e' sicuramente qui con me sotto un albero a Singapore..



4.1.13

Fuga a Singapore


Un po' fuggire un po' viaggiare, questa e' il percorso della vita; si fugge quando gli orizzonti diventano piatti, le prospettive diventano piccole, si viaggia per scoprire cosa c' e' al di la' del cielo, delle montagne e del mare che attraversiamo.
In certi miei pensieri rimane la muffa dell' Universita' di Bologna, la nebbia della sera e del mattino di brina, ma anche certi vecchi mattoni illuminati dal sole, come il campanile di San Domenico che guardavo stamattina, che si mescolera' ad architetture nuove e  vetrate dai riflessi cangianti, di pioggia o di sole, ma soprattutto di grandezze a cui non sono abituata; fuggiro', nel mio adorato caos, eclissandomi alla gente, nei mercati, nei quartieri indiani e cinesi e viaggiando nella fantasia dei libri di Salgari che mi leggeva mio babbo; salira' la marea appena vorro' tornare un giorno a casa, quella casa che non era il mio sogno ma quello di mio padre, ed io saro' nello stesso libro sfogliata di emozioni ricordando casa, la malinconia del fuggire e del restare.