Sono nata l'8 settembre del 1977, date storiche nei giorni e negli anni. Dopo un parto travagliato e anticipato e per questo la mia mamma non aveva i vestitini all'ospedale e mi hanno messo i vestiti di cicciobello di mio fratello. Dopo un difficile parto cesario sono venuta al mondo, non dormivo la notte e la vicina di casa sbatteva col manico della scopa dal piano di sotto. La mia infanzia e' trascorsa in gran parte con le cure della nonna e lunghi periodi nella sua casa in campagna vicino a Piratello, con avventure bucoliche in mezzo a campi di grano dorati, resina sugli alberi e lucertole sulla ghiaia, petali di rose lasciate alle processioni della madonna e l'asilo con le suorine buone. Piu' avanti crescevo e guocavo acora in campagna, nel podere di Zello, dove sentivo il sapore delle pesche col pelo, dell'uva e del mosto a settembre, giocavo con decine di gattini e pulcini appena nati, guardavo il maiale che periodicamente andava al macello e il suo pianto stridulo, dei campi ancora piu' grandi e con le zolle di terra dove babbo cercava antiche monete e io trovavo solo cartucce di cacciatori, di li il fiume, la terra argillosa," il Palazzo" e la "Brilla" le due case nel
podere e i contadini con tradizioni antiche che mi toglievano il mio primo dentino con un filo attaccato alla porta. Per sempre quel dento e' rimasto storto.Il meraviglioso bosco di edera, noci, quercie e ciliegie. Le lunghe estati li e in Sardegna, una terra che non capivo, che mi dava amarezza per i suoi grandi spazi bruciati e le maschere inquietanti dei mammutones, insieme ai desolati nuraghes cui eravamo
obbligati a visitare per tutta la Sardegna per la fame culturale di mio padre che trovandosi in mezzo
al niente doveva fagocitarsi anche solo di 4 pietre malamdate.Solo il mare mi dava grazia e appetitto
di vita. Le scuole elementari con una maestra severa dal grembiule nero i capelli gialli e due fondi di
bottiglia che ho imparato ad amare dopo anni. Le scuole medie cosi povere di poesia e piene di genti misere e di bimbi cattivi, piccoli delinquentelli, servizi sociali, sempre seguendo la strada di mio fratello, nella stessa sezione con gli stessi prof, la sorella di..speriamo brava come suo fratello. "Ah i
fratelli Minganti! Quando mamma andava a sentire dai prof era quando voleva sentirsi bene diceva. Ma li la prima grande verita' della vita: la morte; moriva a 14 anni il nostro compagno di classe
Matteo, in motorino, mentre andava all'allenamento di rugby, cosi' in un attimo, l'adolescenza finiva.
Moriva la nonna. Ero innamorata di PierFrancesco, Filippo, Raffo, rotolavamo di nuovo in campagna sui tre monti e incominciavo a fumare e a farmi le canne. Ad ascoltare i Doors, i Led Zeppelin, Guccini, i Queen nei dischi di vinile. Iniziavo il Ballardini la mia liberazione, la mia finestra sul
mondo, con le compagne piu' speciali della terra, trovando come delle sorelle, una famiglia, un
gruppo. Ma leggevo poesia e saggi dei piu' pessimistici. A Faenza, mentre a Imola avevo il gruppo
del rugby, il bar Fiumi e una citta' contro, il primo grande amore: Simone, poi Raffo di nuovo, Cecco, Nic e il tempo di diventare grande e iniziare l'Accademia. Gabri, e tormentosi anni di Gabri, di Otello, di Francesco, Keren e Andrea, anni scialacquati. Fino a quando non ho trovato il coraggio di Andarmene.Fino a Roma passando per la Toscana da sola, a trovare il sogno di un attore di teatro, Pietro. In Spagna, a seguire come hostes l'orchestra di Londra per un tour di un mese in tutta la
Spagna. Al mio erasmus di 9 mesi ad Atene, da cui forse non sono mai tornata. E ll continuo muoversi insieme al mio compagno di vita a cui devo tutto; tanta strada insieme dai vent'anni in cui l'ho conosciuto al fiume mentre gli piangevo sulla spalla per Gabri, dalla Grecia del sud in cui mi ha aperto le porte di un castello, donandomi i tesori della terra, la magia del mare e la gioia che da la luce del sole. Passando per la musica di Vienna e le salsicce in strada, le citta' medioevali piu' belle, l'oro di Venezia e la neve di Princeton, tre figlie meravigliose e l'Asia immensa e colorata da
assaporare nei suoi mille sapori. La mia eterna malinconia e la pace dei miei genitori in un mondo
che non sara' mai bello quanto questo. Ma con la sensazione di essere tanto tanto amata da loro.
Marcel Duchamp Fountain 1913
Il design è pensiero, idea, sogno e il ready made è ARTE, luccichio della mente, istinto, bellezza secondo un altro punto di vista.
L'oggetto diventa animato
Alcuni "oggetti" che vorrei circondassero la mia vita, o passassero per un pò..
http://www.hollo.it/hollo/c159-moon-golf/