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17.10.12

Chi sono, la mia storia.




Sono nata l'8 settembre del 1977, date storiche nei giorni e negli anni. Dopo un parto travagliato e anticipato e per questo la mia mamma non aveva i vestitini all'ospedale e mi hanno messo i vestiti di cicciobello di mio fratello. Dopo un difficile parto cesario sono venuta al mondo, non dormivo la notte e la vicina di casa sbatteva col manico della scopa dal piano di sotto. La mia infanzia e' trascorsa  in gran parte con le cure della nonna e lunghi periodi nella sua casa in campagna vicino a Piratello, con avventure bucoliche in mezzo a campi di grano dorati, resina sugli alberi e lucertole sulla ghiaia, petali di rose lasciate alle processioni della madonna e l'asilo con le suorine  buone. Piu' avanti crescevo e guocavo acora in campagna, nel podere di Zello, dove sentivo il sapore delle pesche col pelo, dell'uva e del mosto a settembre, giocavo con decine di gattini e pulcini appena nati, guardavo il maiale che periodicamente andava al macello e il suo pianto stridulo, dei campi ancora piu' grandi e con le zolle di terra dove babbo cercava antiche monete e io trovavo solo cartucce di cacciatori, di li il fiume, la terra argillosa," il Palazzo" e la "Brilla" le due case nel
 podere e i contadini con tradizioni antiche che mi toglievano il mio primo dentino con un filo attaccato alla porta. Per sempre quel dento e' rimasto storto.Il meraviglioso bosco di edera, noci, quercie e ciliegie. Le lunghe estati li e in Sardegna, una terra che non capivo, che mi dava amarezza per i suoi grandi spazi bruciati e le maschere inquietanti dei mammutones, insieme ai desolati nuraghes cui eravamo 
obbligati a visitare per tutta la Sardegna  per la fame culturale di mio padre che trovandosi in mezzo
al niente doveva fagocitarsi anche solo di 4 pietre malamdate.Solo il mare mi dava grazia e appetitto
di vita. Le scuole elementari con una maestra severa dal grembiule nero i capelli gialli e due fondi di 
bottiglia che ho imparato ad amare dopo anni. Le scuole medie cosi  povere di  poesia e piene di genti misere e di bimbi cattivi, piccoli delinquentelli, servizi sociali, sempre seguendo la strada di mio fratello, nella stessa sezione con gli stessi prof, la sorella di..speriamo brava come suo fratello. "Ah i 
fratelli Minganti! Quando mamma andava a sentire dai prof era quando voleva sentirsi bene diceva. Ma li la prima grande verita' della vita: la morte; moriva a 14 anni il nostro compagno di classe 
Matteo, in motorino, mentre andava all'allenamento di rugby, cosi' in un attimo, l'adolescenza finiva. 
Moriva la nonna. Ero innamorata di PierFrancesco, Filippo, Raffo, rotolavamo di nuovo in campagna sui tre monti e incominciavo a fumare e a farmi le canne. Ad ascoltare i Doors, i Led Zeppelin, Guccini, i Queen nei dischi di vinile. Iniziavo il Ballardini la mia liberazione, la mia finestra sul 
mondo, con le compagne piu' speciali della terra, trovando come delle sorelle, una famiglia, un
gruppo. Ma leggevo poesia e saggi dei piu' pessimistici. A Faenza, mentre a Imola avevo il gruppo 
del rugby, il bar Fiumi e una citta' contro, il primo grande amore: Simone, poi Raffo di nuovo, Cecco, Nic e il tempo di diventare grande e iniziare l'Accademia. Gabri, e tormentosi anni di Gabri, di Otello, di Francesco, Keren e Andrea, anni scialacquati. Fino a quando non ho trovato il coraggio di Andarmene.Fino a Roma passando per la Toscana da sola, a trovare il sogno di un attore di teatro, Pietro. In Spagna, a seguire come hostes l'orchestra di Londra per un tour di un mese in tutta la 

Spagna. Al mio erasmus di 9 mesi ad Atene, da cui forse non sono mai tornata. E ll continuo muoversi insieme al mio compagno di vita a cui devo tutto; tanta strada insieme dai vent'anni in cui l'ho conosciuto al fiume mentre gli piangevo sulla spalla per Gabri, dalla Grecia del sud in cui mi ha aperto le porte di un castello, donandomi i tesori della terra, la magia del mare e la gioia che da la  luce del sole. Passando per la musica di Vienna e le salsicce in strada, le citta' medioevali piu' belle, l'oro di Venezia e la neve di Princeton, tre figlie meravigliose e l'Asia immensa e colorata da 














assaporare nei suoi mille sapori. La mia eterna malinconia e la pace dei miei genitori in un mondo 


che non sara' mai bello quanto questo. Ma con la sensazione di essere tanto tanto amata da loro. 






Marcel Duchamp Fountain 1913



Il design è pensiero, idea, sogno e il ready made è ARTE, luccichio della mente, istinto, bellezza secondo un altro punto di vista.

L'oggetto diventa animato

Alcuni "oggetti" che vorrei circondassero la mia vita, o passassero per un pò..


                                            www.resign.it


http://www.hollo.it/hollo/c159-moon-golf/

PROGETTO PHOTO EXHIBITION IN ATHENS

"DODICI ANNI  FA Sthn Athina.."










RELAZIONE POETICA:


Le mie foto erano analogiche, i luoghi gli stessi e cambiati solo di poche sfumature, le stampe erano curate una ad una con mani e carte che oggi si fatica a trovare, di negativi pregnanti di acido, di bianco e nero, ma soprattutto di luce della stessa Luce di oggi. Pagavo in Drakmes i materiali e all'Accademia Kalon Teknon il laboratorio era ben servito.

Le strade e per le strade entravano le foto che volevo rimanessero nella mia strada di pensiero: i grandi cartelli pubblicitari che proponevano quella realtà sognante, le persone di tutti i giorni al lavoro, a passeggio, a chiedere l'elemosina, cambiavano lentamente e solo per caso cambiavano strada, il mercato con i suoi odori e sapori che sentivo anche in una stampa dopo anni, l'allegria la musica e la spensieratezza di una Grecia che viveva di festa senza preoccuparsi del domani.

Oggi cerco di riempire i cartelli pubblicitari vuoti, vietati dalla stato, forse per ultimi proprio in Grecia;
riordino le bancarelle del mercato della carne ora diventati meno orientali e più "europei"
ritorno in Odos Athinas, Aiouli, Apollonos, per le stampe digitali che non lasciano più spazio neanche ai rullini in bianco e nero.
Rivedo Exarchia e il Parlamento mischiati negli stessi colori: fumo, sangue, bombolette spray e marmo incagliati in un presente nero senza petrolio.

La metropolitana che inaugurò al mio arrivo qui, vorrei contenesse oltre che ai meravigliosi reperti archeologici, anche un passato prossimo che scorre così diverso in questa alta velocità di Europa sempre più arricchita da arabi, russi, albanesi, rumeni che fanno di quell'Atene una torre di Babele,
dove le mie foto sembrerebbero molto più antiche.
Le due facce di una drakma nello stessa moneta diversa ad ogni paese, foto fissate a luci che si accendono allo scorrere di chi si ferma a guardare e a cercare di capire.


PROGETTO

Mostra itinerante di fotografie analogiche del periodo 2000 -2001 scattate ad Atene in un viaggio borsa di studio "Erasmus"


Luoghi della mostra: Istituto Italiano, Metropolitana, cartellone pubblicitario importato dalla strada e posto a Monastiraki.

Materiale di esposizione: 12 Forex 70x100- 12 banchi illuminati a parete 70x 100 , 1 Stampa pubblicitaria di grandi dimensioni, Polaroid destinate a scomparire in giro per Atene..