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17.5.09

UNA VOLTA AL MESE


Una volta al mese voglio parlare di una mia amica,il post sarà riconoscibile da un simbolo § per indicare il ciclo! Gli uomini pensano che le "nostre cose" ci diano alla testa!, ma non è vero, siamo sempre costanti e razionali!!:

Maggio è il mese di Fede, anche perchè si sposa il 30 ed è veramente un evento storico, siamo tutte eccitatissime, soprattutto noi compagne di scuola, per la super super Fede Castel:
segni particolari: stralunata, bellssima. Occhi da cerbiatta, bocca da Biancaneve, spirito:.....come descriverla..Assolutamente fuori da ogni contesto, gioia di vivere, simpatia assoluta, battuta pronta, romantica e cinica allo stesso tempo, una che si rialza da tutte le sfighe con un sorriso disarmante e una carica da caterpiller.Professione : industrial designer, città Dublino..Si è innamorata quando faceva l'erasmus..città Natale Faenza. Feticcio: borse di L.V. ma adora i mercatini e glii charity shops. Bevanda preferita: vino, ma va bene qualsiasi cosa di alcolico. Che è un'altra delle sue caretteristiche. Soprannome tra noi: Bigottona, perchè fa la suora col sesso, e per tante altre ragioni. Comunque me la spupazzerei sempre e quando c'è lei, c'è sicuramente, un gruppo di gente che ride si diverte, balla e dice cose assurde...i love u mitica fedy..mancano solo 6 gg!!!
Nella foto Fede a Dublino con il suo quasi sposo, ma la foto è di 7 anni fa per una pubblicità.
p.s. La Fede mi ha appena detto che quello che guida non è PHil Pippo..ahahahaha!!

15.5.09

STORIA DI UNA VIOLA E DI UNA MAMY

Mi è venuta la malinconia già, di averti nella pancia e vederti nascere, e voglio raccontarti quel giorno meraviglioso in cui sei arrivata così per leggerlo un giorno quando sarai grande e magari aspetterai anche tu un sogno.
Era l'1 Aprile 2008, ed eravamo fuori tempo massimo, in ritardo di 15 giorni, nonostante a Princeton la dott mi avesse sconsigliato di viaggiare 20 gg prima la data di scadenza, perchè potevi nascere sull'aeroplano, e io che ho tanta paura di volare, anzi di precipitare, mi son fatta passeggiate lunghissime sul volo di notte e quasi speravo che volessi scendere tu e farmi passare la paura.
Ma niente, il 21 Marzo d-day, c'era anche la luna piena e dicono che i bambini nascono più facilmente così, si, come stanno sotto i cavoli..
E passa pure la Pasqua, siamo a Marina nella nostra casetta a mangiarci l'agnello con Jorgos, e la mia pancia è davvero una luna piena, ma non scende neanche un pò..
Così l'1 Aprile decidono di farmi un bel pesce d'a. con il ricovero in ospedale e induzione di ossitocina per provocare le contrazioni..
Qui inizia il mio racconto delirante piccina...enjoy the splatter..
E' mattina presto e 2 giovani ostetriche mi infilano una specie di tampax imbevuto di medicinale, mi dicono di stare tranquilla, riposarmi che non succederà niente fino alla notte! Ok penso, almeno ci risparmiamo il pesce d'aprile, ma verso le 2 di pomeriggio inizio a sentire delle puntine da disegno punzecchiarmi i fianchi..bene, allora chiamo Andrea che è all'archivio a finire uno dei suoi ciclopici lavori infiniti, tra carte e documenti del medioevo; non fa in tempo ad arrivare che le puntine sono diventate coltelli affilati, sempre tra i reni e la pancia, qua bisogna chiamare l'ostetrica per avvertirla della svolta; ed ecco la graziosa 22enne che non sa assolutamente che dolore sto provando ma mi dice di domarlo, contenerlo, dosarlo, respirare profondamente ogni volta che arriva il fioretto a infilzarmi (io sto già pensando di andare in sala parto, quando lei mi fa il tracciato e mi dice che queste non sono vere contrazioni e dobbiamo aspettare che siano più regolari!Come non sono vere contrazioni? Aspettare quanto? Io sto già impazzendo dal dolore, e la mia compagna di stanza che ha partorito la sera prima ha invitato tutta la famiglia napoletana di 46 persone circa a festeggiare con babbà e pastiera nella nostra stanza...
Le successive 6 ore passano allo stesso modo, con un male che definirò poi quasi sopportabile, in confronto alle ore successive; inizio a passeggiare per il corridoio, faccio le respirazioni, mi metto sotto la doccia, facciamo altri 3-4 tracciati fino a sera verso le 8, e qui inizia il vero delirio; la 22enne passa il turno ad una camionista lesbo di 50 anni, di nome Grazia che sembra odiare il genere umano ma chissà perchè fa l'ostetrica, io la supplico, e inizio a supplicare ogni infermiera che incontro, ogni dottore e ogni marito in balia di farmi l'epidurale, darmi un calmante, del gas, una botta in testa. La Grazia mi visita e mi dice che sono dilatata di 2 cm e con la voce stridula mi dice: "considerando che lei è primipara ci vorranno ancora 8 ore, un cm all'ora" No, no no, io 8 ore così mi butto giù dalla finestra, chiamo Sandro, il mio ginecologo che non è di turno ma è amico di Andre, e mi dice, prendendomi in giro di prendere un analgesico! Io nel mio delirio ci credo, e ricomincio a supplicare la gente, ma dell'epidurale non se ne parla perchè dovevo prenotarla, e io che sono ganza quando me lo chiesero risposi: "Io sopporto bene il dolore"..Davvero se non lo vivi non ci credi. Le lance ogni 3 minuti erano diventati ferri da stiro roventi, che premevano sui reni per 5-7 secondi, a volte arrivavano a 10-16 secondi di stiraggio. Non riesco più a stare ferma ogni volta che ho una contrazione mi piego a terra, nel corridoio, nel cesso nel water, e il corridoio è diventato un girone infernale buio, e grottesco con donne che urlano si lamentano insultano il marito e le ostretriche, ma soprattutto urlano come disperate, ci guardiamo con compassione ogni pausa della conta e vogliamo morire!!! Andrea dopo vani tentativi di alleviarmi il male con massaggini alla schiena, suggeriti dalla capa ostetrica, si rassegna e mi dice: "Sono stanco morto" e se ne va a dormire nel mio letto vicino alla napoletana e al suo bebè.Io che ormai sono allo stremo non ci do neacnhe peso, mi trascino in sala visite per sapere se miracolosamante mi sono dilatata più in fretta, la stronza non mi vuole visitare, mi dice che se vengo prima non è che mi dilato di più..stronza!
Davvero a questo punto non capisco più cosa succede intorno a me, sento le grida infernali, vedo delle ombre con gli occhi rossi che mi passano vicini e i pianti dei bambini mi sembrano degli agnelli che belano, e mi chiedo anche che cosa ci fanno degli agnelli in ospedale? La capa ostetrica mi sembra Hannibal Lecter che mi chiede se sto sanguinando molto e se sto pensando a un cesareo, si si le dico per favore, basta che mi facciano un'anestesia totale. Intanto il mio cuore inizia a battere come quei venerdi sera da Otello quando mi facevo 3 martini cocktail e un pacchetto di Diana blu, non batte forte, ma aritmico e prolungato; sono le 2 di notte, e imploro per la visita, la stronza scuote la testa, ma Tiè, sono dilatata di 8, si può andare in sala parto, corro da Andre che se la sta ronfando alla grande, per me è fatta...
La sala parto è veramente inquietante e la poltrona dove spingere mi sembra la sedia elettrica, mi ci siedo, mi attacco ai ferri e ad ogni contrazione mi incitano tutti a spingere, perchè intanto ho buttato giù dal letto Sandro che mi ha maledetto; tutti hanno gli occhi puntati sulla mia vagina enorme, e c'è chi ci infila la mano, chi la pulisce, chi le parla, io spingo come una indemoniata facendomi scoppiare i capillari nelgli occhi, ma non succede niente!!!
Grazia, non di fatto, mi consiglia di mettermi in posizione quadrupede, con tutta la gente lì a fare il tifo, come in un rodeo, Sandro mi mette in un'altra posizione, davvero sembra un mix tra twister e il kamasutra, lui mi spinge nella pancia, l'altra mi tiene su una gamba, Andrea smette di parlare e tutti diventano seri d'un tratto...
Sandroscuote la testa guardandomi la vagina e mi dice: ti devo tagliare un pò ma non sentirai niente, mi fanno un pò di anestesia, anche se un'altra 22enne mi fa 4 bucarelli nella mano prima di trovare la vena. Il bisturi scivola e apre un mare di sangue, e quel "ti taglio un pò è un'eufemismo, Adesso però devo di nuovo spingere e Grazia mi dice "come se facessi la cacca" ed è ovvio che è uscita anche la cacca, e le emorroidi, tanto per animare e definire il parto un'esperienza eccezionale da vivere col proprio marito e ravvivare il romanticismo, magari con il fetish..
"Vai benissimo" primo incitamento positivo, e allora continuo e continuo con gli urli satanici e sono veramente diventata la bambina dell'esorcista sul letto, riesco anche a vomitare verde e dire parole mai udite...
L'ultima cosa che ho sentito da Sandro è stata : "Con violenza!" e Viola è fiondata fuori come un missile...pensavo succedesse, come vedi nei film,: si vedono i capelli, la testa, la spalla e te lo tirano via, invece con il varco è stato come lo Sputnik..
Mia adorata, sei fiondata nel sangue e nella merda, appena nata, la vita è così, e per poco non scivolavi dalle loro mani, il cordone che ci univa sembrava il filo del telefono anni 90 della swatch, tutto verde e attorcigliato come la coda di un maialino, Andrea l'ha reciso e ti hanno messo sul mio seno, tutta biancastra e nera come un negretto di quelle tribù che si dipingono di bianco con le feci di capra e la calce. Sono le 4.55 del mattino,sei nata con la camicia, la placenta ti avvolgeva tutta, eri un mostrino bellissimo con delle ciglia lunghe lunghe, mi hai subito guardata con il tuo sguardo dolcissimo e luminoso con i tuoi occhi dorati e disarmanti. Ti mordevi le labbra come faccio io e anche adesso lo fai spesso, rendendo la tua boccuccia adorabile. Per il tuo babbo è stato amore a prima vista, ti ha portato al lavatoio con Grazia e ti hanno messo la tutina rosa col tulle che avevamo preso in America. Per me l'amore infinito per te era iniziato dal primo momento che ho saputo di aspettarti, da quanto eri un misero fagiolino, da quanto nell'eco abbiamo sentito il tuo battito dentro di me, da quando si vedevano i tuoi piedini più grandi della tua testa, e sentito i tuoi calcetti la notte, e il primo che li ha sentiti è stato il tuo papà, quando mi teneva stretta una
notte.
Per me eri solo un miracolo che potevo vedere, e non solo sentire, una felicità che avevo sognato per tutta la vita.
E questo lunghissimo post è per te, per la tua luce infinita, gioia, meraviglia di ogni giorno..Ti adoro piccola Bubu.

2.5.09

LA POESIA VISIVA

Si può dire che io sia cresciuta a pane e poesia, o meglio, a pane, conformismo e poesia, i miei genitori sono tipi abbastanza tradizionali, anche se la mia mamma dipingeva e il babbo, dottore in economia e commercio si è sempre interessato alla letteratura, all'arte (classica) all'esoterismo, allo sport, e praticamente a tutto. Ma quando sono nata nel settembre del 1977, mio zio Carlo Marcello Conti, il grande poeta, cominciava la sua avventura come editore, a Piratello la casa dei miei nonni, dove oggi ho il mio laboratorio d'artista. E la poesia incominciava con me, con mia cugina Ezra ( ! ) e un' infanzia bucolica tra le suore dell'asilo e un artista pazzo che periodicamente lo zio e la famiglia ci portavano in visita al laboratorio e alla fiera di Bologna. Ogni anno era l'emozione, da principio d'infanzia, di volare su le scale mobili, di ridere per gli artisti vestiti in modo particolare, di riconoscere una prima diversità nell'identità delle persone, che non erano più come mamma e babbo, e che ogni parola, visione, percezione, poteva avere un altro senso. Arte fiera, portava un soffio di mondo e di grandezza alla mia piccola vita di provincia, tra Piratello e Imola. Vedevo per la prima volta i disegni di Schifano, i segni di Capogrossi, i tagli di Fontana, e capivo che oltre la carta, la tela, e il mondo, si poteva andare oltre, e soprattutto oltre a ciò che vedevamo. Le parole, i libri scelti meticolosamente da mio zio, e la loro conseguente vendita, solo per la maledettissima questione dei soldi, perchè altrimenti era solo poesia, ogni gesto della nostra vita; e di parole ne ho lette, privilegiando i grandi classici e la poesia totale; ma sempre grazie a quel mito dello zio Carlo, ho scoperto da 15 anni in qua la POESIA VISIVA, e anche se molte volte lascio in disparte questa breccia del mio spazio, penso che la poesia visiva sia parte di me come la pittura o la fotografia, ma a volte ne sono gelosa, la tengo per me e voglio che non diventi di moda e rimanga la mia intima arma segreta per cambiare il mondo, dachè l'arte da sempre cambia il mondo per la sua capacità di far vedere le cose in un altro modo..E sono convinta che è l'unico modo per cambiarlo.
Ma per quelli che non hanno avuto mio zio e un mondo come il mio spiego: (da Wikipedia):
La poesia visuale, anche detta poesia visiva, nasce da tutte quelle sperimentazioni artistiche e letterarie compiute in modo diagonale nel clima della nuova avanguardia degli anni sessanta e anni settanta del XX secolo.
L'intreccio tra la scrittura e l'immagine, tra la parola e il segno iconico hanno origini molto antiche.
Tra la parola che designa l'oggetto e la traccia che lo disegna c'è un forte legame e già gli australiani aborigenii del nord pensavano che fosse impossibile potersi rapportare con il mondo senza possedere un'immagine mentale di ciò che ci circonda e senza formularla con un linguaggio grafico o pittorico.
Costoro infatti avevano l'abitudine di dipingere la preda prefissa su una roccia prima di andarla a cacciare per poter apprendere la consapevolezza di essa tramite l'atto della figurazione...
...E ora non resta che guardare, e leggere in un altro modo, se potete, se volete, se l'amore riesce ad andare oltre la pagina scritta, il bordo, il confine, lo stato, il tracciato.
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=26991
(questo è il link di una collettiva mia e di altri artisti a Bologna al circolo Sesto Senso in via Petroni)
p.s. Anche l'esame all' Accademia con l'intellettuale Sandro Sproccati mi fu fatale, e un 24 su quel libretto poteva essere anche un 2 per quel niente che sapevo sull' oceano della P.V...e non si finisce mai d'imparare..