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20.6.12

SONO ARRIVATE LE GirLS!!!





Due giorni di risate a cuore pieno, come sempre, dagli anni 90 con furore, dal Canada con la pelle già abbronzata, una raffica di nuovi tatuaggi e pearcing (e per la Viola ora Simo è il suo nuovo mito)e dall'Inghilterra bianca latte come al solito, gambalonga e baby in passeggino, più buzza con un'altra dentro...Eccoci qui 6 donnine in bagno più una nella pancia..Se non son girls non le vogliamo; come negli spogliatoi della palestra al Ballardini a far ciacchere ciacchere ciacchere...A parlare..più o meno delle stesse cose...guys, vita e arte, con l'aggiunta di pannolini e miss caghotto che arrivano a un certo punto della vita, ma la Simo che è ancora single non ci può credere che siamo così, e che in realtà passiamo 3\4 della giornata a parlare di merda e parti con l'epidurale, tanto che deve dormire in mezzo a baby Lina che gnicca tutta la notte e si sveglia alle 4,30 di mattina, con la sua mamma che la porta alla stazione marittima alle 6.00 a.m. (unico bar aperto) al Lido se la prendono comoda..E girerebbe con una molletta al naso zia Simo, per non sentire quegli odorini di varie entità a cui noi mamme siamo assuefatte! 
Al loro arrivo al Lido le vedo scendere dal vaporetto come 2 dive da festival del cinema, con una Venezia alle spalle dal cielo terso e il mare azzurro; il passeggino e il pancione di Fede mi commuovono e nei loro occhi quella così familiare sensazione di joie de vivre che mi hanno sempre trasmesso quelle 2 spilungone, che son finite a vivere in altre realtà, per il senso di viaggiare e di conoscere. Si la Simo era partita da Faenza per Ny e ora ha la cittadinanza canadese e Fede nell'animo è sempre stata anglosassone tra Irlanda e UK.
Arriviamo in pompa magna alla spiaggia privata con tanto di cappello e passeggini, zeppe anni 70 e occhialoni, ma neanche il tempo di un bagno e ci cacciano via!! Ah ha ah! Allora ci fermiamo davanti al cartello per i turisti e miss Castellini Holland, parte con uno dei suoi ragionamenti curiosi sul percorso del Lido, il nord e il sud, e ovviamente non ne viene a capo finchè 24 ore dopo e svariate ipotesi, il Cicci le spiega con una cartina da che parte è arrivata..
Scendiamo a piedi, con i passeggini trainati nella sabbia, un pò meno zelanti di prima, al bagno meno chic ma sempre privato del Lido, dove comunque una capanna di seconda mano (la cabina mini appartamento di legno) costa sulle 1500 euro al mese, anche se in quel bagno dove arriviamo, da mentecatte, sembrano di eternit le tettoie e dal bar non si vede il mare, ma almeno il caffè è buono e costa 90 centesimi, che bazza pensa la Fede, e tra ghiaccioli e cappuccini spendiamo tipo 5 euro..entusiasmo da 16enni!!



Ma la Simo che è la più posh, pensa già che domani vuole prendere il taxi per la stazione, spendere 50 euro e sentirsi davvero Posh!
Oramai sudate, senza scarpe e coi cappelli spiegati, ci arriva addosso un nuvolone da Fantozzi, partono i fulmini e la pioggia a goccioloni, passando per il Palazzo del cinema (alla Castellini NON piace) Troppo fascista dice, e breve tour alla terrazza dell' Excelsior, si mettono a cercare il wi fi con l'i phone, e poi ci facciamo fare 20 foto da Viola prima che ci prenda anche la testa e le facce, per postarla su Facebook, ma missione 2 non riuscita. Autoscatti e foto da altre turiste, per dei ricordi memorabili.
Così la pioggia ci mette quel pizzicorino di eccitazione da giorni di scuola e il pensiero: "troviamoci un bar che non sia l'excelsior da non farci cacciare di nuovo" per prendere l'aperitivo delle 5, oltre che il tè per lady, sempre Castellini Holland.
Il bar Bepi, sotto casa, fa al caso nostro, sprtitz a 3 euro l'uno, bar da biliardo e cessi con la turca..sembra di stare al Clan Destino!! Tutto regolare, anche perchè ci sentiamo come ad un tavolo dell'Excelsior, ridiamo, come a 16 anni e zia Simo ha Pepe sul petto che dorme, con Viola che ripete la stessa cosa 47 volte..." mamma, posso farmi un tatuaggio anch'io quando son grande?"!! E con le patatine in mano si ribalta col passeggino e ormai fa cadere l'unica vetrinetta coi vasi di Murano...
Al secondo giro di sprtitz si sveglia la Pepe, mentre la Lina stoica non ha ancora dormito dalle 5 di mattina..E allora a casa per la cena di pesce che ho promesso alle mie girls, BELE tutta la vita..
Wi Fi debole, ma riusciamo a condividere alcune felicità di queste ore: Beautiful Venice e il mare, a very good time with true friends, una bebè con gli occhi azzurri che gattona per casa al mattino..che meraviglia..

Riusciamo anche a uscire la sera, a prendere il gelato con 15 gradi e l'aria umida, nessuno in giro! con la barosola di cioccolato e la pipì di Viola vicino al marciapiede (la SImo è sempre più sconcertata) Ma al mattino ci dice che le è venuto l'istinto materno!...Menomale!
mangiamo le paste della pasticceria ancora calde, dal giro mattutino della Lina insonne, finiti i pannolini e signorina FIRTY PANTIES, è una cosa adorabile e il suo sorriso è contagioso, ci innamoriamo tutti di lei, comprese Viola e Pepe che la terrebbero come sorellina senza pensarci un attimo...
Coniato anche il termine inglese "Sissy Willy" ovvero il Willy di Phil e di Ciccetti che fanno solo "Sissy"
when a male reproducing organ can only produce female children)..
W le donne e vive la vie! 

19.6.12

Questa sera..




Percorro il corso principale del Lido per arrivare in tempo alla stazione marittima, appuntamento alle 8.45-9.00 p.m. per fotografare il tramonto dalla banchina da cui tutta Venezia e i suoi campanili si impalpano di rosa e di fuoco.
Sono i giorni più lunghi dell'anno e io ci sono dentro fino al collo.
Sulla strada, tutti i barettini attrezzati per la partita Italia-Irlanda, anche i cinesi con i loro bar più economici e un pò meno alla moda; ci sono gli irlandesi, ovviamente con birra alla mano, già ubriachi, in vacanza, ovviamente giovani; che hanno presto posto, sono in canotta o a petto nudo, arrossati dal sole, con gli occhi azzurri e le labbra sottili, coi capelli quasi a zero e il loro colore verde Irlanda.
Io arrivo con qualche minuto di anticipo al mio fischio d'inizio, il campo del cielo è ancora compatto e i giochi di luce sul mare stanno solo scaldandosi un pò, di rosa, di grigio azzurro, tra le scie dei vaporetti e i motoscafi che segnano le linee. Non sono solo io a guardare, ci sono anche i turisti che si fermano a fotografare, con gli occhi dilatati per questo incanto che inizia e finisce tutte le sere; e quelli dei vaporetti non ci fanno più caso e a loro non serve come me per me, per ispirarmi a una tela e a questi colori.

Penso, il cuore mi batte forte, da quando son partita da quelle idi di maggio, penso a chi è con me in questo viaggio, sempre, tirando un calcio alle ragioni.
Mi sembra tutto così perfetto, come questi campanili costruiti verso il cielo, su questa strada con l'odore di mare, col profumo di lontananza e qualche parola che mi fa capire l'amore, per questa infinita perfezione.
Penso a Londra, se riuscirò a vedere Damien Hirst alla Tate, con la sua ironica leggerezza, se riuscirò a sentirmi così percorrendo le strade romane allora, in quel passato che si schiude come una luna. 
Batte il cuore a mille, che anche la voce fatica ad uscire per mandar giù il gozzo, di ciò che manca, di ciò che entusiasma e ti rizza la pelle e che vorresti condividere a tutti i costi, si fa carne in un attimo di silenzio e poi esulta, e ti piace, ti prende allo stomaco; è questa voglia di vivere con te, con l'anima di sempre.
Mi allontano all'imbrunire e woooh un boato alle mie spalle mi fa da ovation, ha segnato l'Italia ed è arrivata l'ora blu, guarda il cielo, mi dice; e io capisco che la rete del mio cuore è vinta.


17.6.12

Lido from 6.36 a.m.


Buongiorno dal Lido,
l'aria è freschina, mi siedo in giardino tra il il rumore delle lucertole e i raggi di sole tra le foglie ondeggianti, al piano di sopra è arrivata una famiglia di russi, due figli maschi quindicenni e una figlia di 10-12 anni..mi piace ascoltare le loro conversazioni anche se non capisco niente.."DA DA, snamrovska" cose così..
Ho fatto anche un giretto, qui tra le 7,30 e le 8 per andare a prendere le paste e guardare il mare, di stupore, come sempre; e ho sentito l'odore della crema pasticciera da molti metri prima, e le sfogliatine mille foglie col mascarpone e le pizzette di pasta sfoglia sottili come patatine.
Il mare brillava, tutti quei luccichii mi fanno sempre venire le farfalline al cuore, ma non è tanto il mare, è che qui vicino al mare c'è la grande Venezia, quel vero bagliore, di ori, lampadari di vetro che si rispecchiano nel mare, le barchette, i motoscafi che scivolano nei corsi dorati. Perchè se fosse solo mare, come in Grecia o a Milano Marittima, sarebbe solo mare, ristoranti e cafoni; qui invece c'è l'arte, la storia, la memoria, e poi mi piace conoscere così bene un posto perchè ci sono stata e vissuta dei mesi da 3 anni a questa parte, come Atene, col suo mare, e grazie, a chi per questo mi ha dato, a te che pensi che per lavorare bisogna conoscere il posto e viverci come conoscere se stessi, questa fortuna è impagabile.
Ho visto uno che saliva dal mare con la muta, un vecchietto con sua moglie, un bastone in una mano e una specie di i pod nell'altra con gli auricolari che guardavano il mare, il bagnino in bianco da campo da tennis che sistemava la capanna nella prima fila, ho visto il gommone di salvataggio coperto dal telone bianco quasi svolazzante, conchiglie rosa e nere accuratamente raccolte da un bambino e messe come tesoro in un angolo della spiaggia. Ho sentito il profumo dei gelsomini, ancora, e ho pensato a quante volte lo sentirò ancora prima di dimenticarmene, prima che la luna ridiventi piena e pensare a certe cose come fossero così, irraggiungibili. 



Guerra tra gatti alle 8.35, e le mie principesse dormono ancora, anche con la centrifuga della lavatrice vecchia che fa un gran casino. Il dottore, l'altro vicino, si è svegliato presto ed è andato a Mestre a lavorare,lasciando i bambini alla nonna, mi ha salutato facendo finta di ricordarsi di me, ma non era credibile.
Internet prende e non prende, dipende dall'alta marea..me l'ha detto il pittore sardo, quello che parla poco, col giardino comunicante.
Bevo il secondo tazzone di caffè con la moka, buono, morbido, anche se nero. Il filo della ragnatela di un ragno si vede a tratti illuminato dal sole, i russi si sono svegliati e credo che discutano se andare al mare o a da qualche altra parte..
Musica di Satie, nel silenzio, musicato del giardino. 





13.6.12

FEDE (LA DOTTORESSA GIò)





Potrebbe sembrarvi una tipa senza cuore e cinica ma è una mezza calzetta..di cattiveria...è un' inguaribile romantica..
La conosco da un'estate a Milano Marittima, da quando suo marito aveva i capelli ossigenati e lei il pearcing all'ombelico; si doveva ancora specializzare in dermatologia, ma aveva già le idee chiare..
Faceva l'Università e mangiava i sughi pronti ma poi è diventata una cuoca provetta con le ricette bimby; 
Ci siamo spalleggiate per anni al Baricentro, con amici comuni che son diventati il nostro gruppo di sostegno anonimi antropizzati romantici e un pò alcolizzati. 
Eravamo di riflesso ai vecchi raccontastorie in dialetto imolesi, nelle leggende macropolitane  di tempi che furono, sulle piste da corsa di vecchie glorie e di campioni del mondo di moto gp.
Il nostro amico Lucchinelli, sua moglie allora, Paola, a servirci vino e pastice di storie, dolci e amari, con la musica di Santana e Bob Dylan, Vasco e Rolling Stones.
Storie di tresche e marachelle sul banco, etichette da beoni e romanzieri sulla pelle, i miti di una strada del centro;:Gamberini con la sua amante nell'altro bar, Marino con le sue storie dell' amata spagnola che somigliava a Manolete il torero! 
Di lì passavano i Laidi, quelli del rugby, quelli di Otello, e tutto quel marasma creava i nostri miti, e le nostre leggende..
Quella di una che per andare in Viale Carducci prendeva la macchina e si rompeva il naso davanti a San Cassiano, e per fortuna che i Santi son sempre vicini.
Quello che per tornarsi a casa in bicicletta sbatteva prima da un lato del muro poi dall'altro.
Quelli che si tenevano la mano sotto al tavolino e non si facevano vedere.
Fede! La mia testimone di nozze! Testimone dei miei sciagurati amori e delusioni d'amore, dei miei martini cocktail con lei fidata compagna, di notti brave anche prima degli esami, testimone io del suo addio al nubilato vestita con piuma di struzzo e paiettes..Proprio non il suo bon ton classico. Al Classic a Riccione fino all'alba, in quel mondo a parte di oblio e dark room!
Fede! Al mio fianco a Syros nel giorno più bello della mia vita, a Stromboli sull'aliscafo, verde nausea con me, nella topaia in stile mediterraneo, sulla terrazza con lo sfondo del Vulcano e io col caghetto, a Filicudi, ad Alicudi con mille stelle, mille gatti, mille geki, e il martini cocktail fatto dalla minorenne sicula. A Vienna, quando al casinò hai vinto col 24 e ci hai offerto da bere.
Col pancione a far schiamazzi con gli albanesi! A cantare al karaoke la Mannoia con tutta la tua passione! A partorire in 5 minuti due bimbi meravigliosi..Sei tosta..e cinica come il dottor House..Ma sei veramente un'amica e una compagna di vita che se non avessi la sognerei...

10.6.12

ON THE ROOF..


Sopra a una casa ereditata da un nonno che faceva il ferroviere alla stazione di Mestre, per molti kilometri e tanta strada vista da un finestrino, sopra a una balaustra dove cresce l'edera, interrotta dal filo della televisione, da rampicanti insidiose, ai panni stesi, sopra ad un ricchissimo orto che si nutre di acqua salata, sopra ad una palma, ad un banano, a un eucalipto! Sopra anche ai merli che stuzzicano le ciliegie beccandole con impazienza, ai ramarri e a qualche bellissimo geko; sotto, a qualche filtro di sole tra le nuvole sporcate dal temporale, sopra, alla foglia del banano che si attorciglia a se stessa come un' enorme sigaretta fatta a mano, verde acido e miele come se bruciasse.
Sopra ad una Singer arrugginita, ad un copripiumino che sembra una mappa di una città polverosa.
Sotto al cielo tuo di Dio, mio tutto. Sopra, alle farfalle bianche che durano un giorno, alle magnolie che durano anni e i loro fiori sono una volta l'anno.
Sopra ai borbottii degli anziani in quest'etere che è sempre priva di ogni restrizione, dove posso tutto pensare...

9.6.12

UN LUSSO D'ALTRI TEMPI...




Davvero un martini cocktail d'altri tempi, qui all' Hotel Excelsior  del Lido, davanti al Palazzo del Cinema, dove ogni settembre, il festival, le stars, gli attori e i film in concorso, così dagli anni d'oro della Magnani, di Rossellini e la Berghman...passati tutti da qui, al bluebar, rimasto come allora ci dice il mitico Tony, alias Antonio Massotta from New York ci dice lui, ma si capisce che le sue origini sono più che italiane, anche se ci parla in inglese, e poi ci sorprende con la boccetta di profumo di Murano in cui spruzza il martini dry nei bicchieri di cristallo dipinti a mano e viene fuori che è cresciuto a Bologna in via D'Azelio e poi trasferito a Ny. 
Un rito questo cocktail martini, richiesto da noi con il gin Hendrix, già provato al Molino Stuchy un mese fa e forse per questo che il metrè Tony, si è sentito l'adrenalina alla pelle per un cocktail che non era nella lista ma che è la sua specialità a Ny, dove ha scritto un libro su di quello, e varie trasmissioni lo hanno ripreso come guru del M....Infatti ce lo vediamo arrivare in tromba sotto gli occhi del ragazzino che non toccano i bicchieri ci dice, lo serve solo con i guanti e la preparazione è riservata al maestro, così come la pelatura del cetriolo, lo spruzzo di martini e il gin ghiaggiato. Gli ufficieri sotto al bar che preparano tutto come una volta, ci dice Tony..."Finchè dura" questo lusso d'altri tempi. Davanti il mare, la croiasette di Coco Chanel, le capanne super lusso con i teli di spugna bianca e ampi come letti matrimoniali sulla sabbia, le bouganville fuxia rampicanti sulle tettoie di legno bianco  con le radici nella sabbia, la passerella come per una sfilata di moda, le tende, ancora bianche e un cielo grigio azzurro che piove col il sole e come per magia appare l'arcobaleno a 180 gradi sul mare...Mi sento in una pellicola in bianco e nero dipinta di colori a mano, con la musica del piano bar che viene dalle vetrate dentro, spogliandomi in mille pensieri come sempre, ebbra di passione, come sempre. E  la magia del gin dura come l'arcobaleno, e alla fine c'è l'oro della memoria, di uno scatto fissato per ricordare, ci sono sensazioni dove viene sunto il "mixology" di quei piaceri e veleni, in una death in Venice di altri passi, di altri tempi, ma nel mio cuore con lo stesso pathos per questo amore.
Paghiamo con il bancomat, non siamo così chic da american express, 35 euro spesi benissimo, per un'ora di passato, di lusso e di memorie viste nei film e lette nei libri.

Volto la pagina, su un cielo che si è fatto rosa e piombo, per i passi di Corto Maltese, nell'antico borgo di Malamocco, in macchina, dove passa con una barca a vela di legno che sarebbe piaciuta ho pensato, a te, che sapresti navigarla.

Ritorno sui miei passi, quelli che hanno ruotato per spiegare le vele al  vento, solitarie come i gabbiani, come una poesia di un bambino scritta su pezzo di carta quadrettato. Non ho dimenticato mai quella poesia che mi abbraccia in questo vento, in questo cielo che è per te. 












4.6.12

I MISS YOU..




Piove oggi qui al Lido, e io con le mie bambine ci riposiamo col ronzio dei motoscafi che attraversano il canale x arrivare al mare davanti a Venezia; nel silenzio sentiamo ogni goccia di pioggia far rumore diverso in ogni foglia di palma, di pino, di fico, di ciliegio, e una cascata di gelsomini s'impregna sprigionando un profumo fortissimo.
Riposarsi così non ha prezzo, e prima di addormentarmi mi viene in mente la mia infanzia, i miei pomeriggi di pioggia al mare a Milano Marittima; il riposino forzato, come io lo faccio fare a loro, e fuori la gente a passeggiare col rumore delle scarpe bagnate e le pozzanghere senza i tombini, sotto ai condomini e alle vetrate, alle vetrine fighette, alle vetrine fighette dei negozi da bambino, la sala giochi il dollaro, pacman e tetris, la gelateria sotto casa col gusto puffo, l'immagine del puffo golosone nella vaschetta blu acido, il condomino dove stavamo color puffo, la rotonda che aveva una fontana, i mondiali di calcio e la gente tuffarsi dentro la fontana, tantissime bandierine e tutti felici, io felice ma non so per cosa, i 7 punti nella mia nuca dopo esser scivolata nel terrazzone enorme bagnato, sopra la gelateria Sporting, e quell'angelo di mio fratello che mi regala tutte le sue monetine perchè guarisca, nella corsa all'ospedale di Cervia coi capelli lunghissimi color sangue e gli occhi di mia madre terrorizzati; i risciò, le corse coi risciò e la foto obbligata, la foto con lo sfondo haway, la foto con la scimmia, la foto con topolino, i nuvoloni neri le trombe d'aria in spiaggia e le macchinette con le palline di chewingum da 20 lire per un percorso a ostacoli e godersi il chewingum, per non parlare del calcio balilla, gli ultimi jukebox con sù LA ISLA BONITA, la frutta candita, il coccobello, le LA COSTE di mio babbo comprate dai vucumprà, gli ombrelloni blu e arancione del bagno la Barcaccia, gli sdrai ruvidi con quelle bellissime lettere capitali, il bagno Mercuriali, il bagno di Tomba, le colonie maledette, i castelli incantati fascisti abbandonati delle colonie maledette, I pini, la raccolta dei pinoli schiacciati con le ciabatte di plastica, le storie che la mia mamma s'inventava per farci addormentare, le facce sceme per farci ridere, lei parlare di nascosto animatamente con mia nonna e poi scoppiare in lacrime.. Non sarò mai come mia madre che non alzava mai la voce e ci addormentava ridendo. 

I NUOVI MOSTRI




A volte la mia città mi sembra un circo, e coi miei occhi da bambina vedo personaggi che da sempre m'incutono timore oltre che stupore:

LEO TRASPORTI: Quest' omone pelato e con la tuta da operaio blu che va in giro con un carrettino e la sua insegna LEO TRASPORTI, contenente cose trovate nel rusco; Se incrocio il suo sguardo si mette a urlare e una notte mi ha inseguito perchè non avevo dato una sigaretta a JAMES.

L'amico di JAMES, non so come si chiama, culo anche lui, avanzo da manicomio anche lui, con gli occhi fuori dalla testa, sporco e puzzolente, dà poca confidenza, e non chiede sigarette come James, raccoglie per terra i mozziconi e se li fuma.

Mamma e figlia grasse e bionde con gli occhiali, sempre a braccetto, sulla via Emilia dal teatro fino all'orologio, tutte le sante sere dagli anni 80; credo che ora la figlia sia finalmente dimagrita. 

RANA, dagli anni 90 alle acque minerali con la sua tutina verde attillata acrilica che faceva roteare le sigarette- THE RETOURN OF RANA, nel nuovo millennio morto e resuscitato più in forma che mai, coi suoi occhi iniettati di sangue e le sue conversazioni assurde. 

Il mago Galbusera, con i pattini in giro per il centro, mio mito da bambina, mio orgoglio imolese, poi alla fine dei suoi albori, persona come le altre che cammina per il centro, con famiglia, alcolizzato, vecchio e nessuno che si ricorda più di lui.